L’Italia ha deciso di rifornire l’Ucraina di armamenti e di veicoli militari per combattere contro l’invasione dei russi. Russi che però sono stati visti utilizzare sul campo di battaglia un veicolo militare italiano, un Lince Iveco. Com’è possibile, considerando che dal 2014 vige un embargo imposto dall’Unione Europea nei confronti della vendita di armi al Cremlino?
“Da quel momento – dice Giorgio Beretta (Rete Disarmo) sentito da PiazzaPulita – non dovrebbero esserci esportazioni di armamenti verso la Russia. Quello che invece vediamo purtroppo è che nel 2015 c’è una nuova autorizzazione rilasciata da parte del Governo Renzi per l’esportazione di sistemi militari di fatto, questi veicoli blindati Lince, per un valore di oltre 25 milioni di euro, che consistono in 94 di questi blindati. Nello stesso anno ne sono stati consegnati 84”.
Il Ministero degli esteri secondo il servizio andato in onda su La7 risponde così: “La normativa europea sull’embargo alle forniture di armi verso la Russia […] prevede all’articolo 2 che le disposizioni restrittive non si applichino ai contratti firmati anteriormente all’1 agosto 2014. La fornitura di autocarri effettuata da Iveco alla Federazione Russa nel 2015 rappresentava il completamento di un contratto firmato dalla stessa azienda nel 2011. Per tale ragione, rientrando tra le eccezioni previste la fornitura Iveco è stata regolarmente autorizzata”.
“Certo che è un bel gioco di poker – commenta Beretta – di un bravissimo pokerista. Purtroppo continuiamo a ragionare nella logica militare della guerra: prima la prepariamo, autorizzando e consegnando armamenti a una parte, e poi quando la guerra scoppia pensiamo di risolverla consegnando armamenti dall’altra parte. Ma non ne veniamo fuori. È questo il grosso problema”.
C’è anche un altro aspetto: “L’Unione Europea ha posto questo embargo nel 2014 verso la Russia, politico diciamo, non sanzionatorio. Cioè se un Paese viola questo embargo non c’è nessuna sanzione”.
“L’Italia non vende armi – la replica dell’ex sottosegretario alla difesa Guido Crosetto – perché i Lince sono dei veicoli, anche se sono blindati. Infatti hanno un costo unitario di 250 mila euro da come si evince dalla spesa. L’Italia non vende armi e non può vendere armi perché se vendesse un’arma gli Stati Uniti insorgerebbero: per vendere qualunque arma bisogna che tutte quelle nazioni che hanno anche un solo componente che compone quel sistema d’arma autorizzino. Per cui siccome non esiste alcuna arma che non abbia un componente americano, non è stata venduta negli ultimi 30 anni nessuna arma di quelle che vengono utilizzate attualmente per combattere”.
Quanto a quei Lince, per Crosetto “in realtà sono prodotti in Russia, perché Iveco ha una fabbrica in Russia e quindi sono stati prodotti dalla fabbrica Iveco in Russia”. Anche “sono arrivati sicuramente dall’Italia i motori e la trasmissione”.