Quella che sembrava un’avventura amorosa all’aperto, in una classica "camporella", si è rivelata una trappola perfettamente orchestrata da una donna di origini peruviane e dal suo complice settantaduenne, entrambi finiti in manette. A Perugia, infatti, una giovane di 27 anni è stata arrestata con l’accusa di furto aggravato, rapina, estorsione, lesioni personali e tentato furto in concorso, insieme al suo complice perugino, dopo una serie di episodi criminali che hanno avuto come teatro diversi parcheggi isolati della città.
L'indagine, partita lo scorso luglio, ha fatto emergere un inquietante modus operandi: la donna adescava le sue vittime con la scusa di farsi dare un passaggio, per poi condurle in luoghi appartati. Qui entrava in scena il settantenne, armato di un bastone, pronto a intimidire gli uomini e costringerli a consegnare i loro averi. Una volta che la vittima, disorientata e spaventata, era caduta nella trappola, la giovane agiva velocemente, strappando il borsello e fuggendo insieme al suo complice.
Le forze dell'ordine hanno fatto luce su questa serie di crimini grazie alla visione delle telecamere di sorveglianza e a una meticolosa attività investigativa. Questi elementi hanno portato all'identificazione dei due sospetti, responsabili non solo dell’episodio avvenuto a Ponte San Giovanni, ma di almeno altri sei casi analoghi, che si sono verificati in varie zone di Perugia. In tutti i casi, la dinamica era la stessa: avances sessuali per guadagnare la fiducia delle vittime, poi il colpo con l’intervento del complice.
Non solo l’anziano con il bastone, ma anche altri soggetti – ancora ignoti – sembrano essere stati coinvolti in questo giro criminale. Alcune delle vittime sono state accecate con una torcia per evitare che riconoscessero gli aggressori o potessero difendersi. Gli episodi sono andati ben oltre il semplice furto: in uno di questi, avvenuto in pieno giorno in una via trafficata, una vittima è stata brutalmente aggredita con calci e pugni, riportando lesioni così gravi da richiedere una prognosi di 40 giorni.
Ora la peruviana si trova dietro le sbarre, mentre il settantaduenne è agli arresti domiciliari. La vicenda ha scosso la città, dove la squadra mobile di Perugia ha messo fine a questo pericoloso sodalizio criminale, assicurando alla giustizia i responsabili di una lunga scia di rapine camuffate da innocenti incontri romantici.