Per il quarto anniversario della scomparsa di Sergio Marchionne, venuto a mancare il 25 luglio del 2018, il Corriere della Sera ha reso pubbliche le ultime volontà del manager che era riuscito a salvare la Fiat dal fallimento. Queste dichiarazioni sono state raccolte in occasione dell’ultima uscita pubblica del dirigente, durante la cerimonia di consegna di una Jeep Wrangler ai Carabinieri, in cui era apparso sofferente a causa dei suoi problemi di salute. Raccontò dell'addio a Montezemolo, liquidato dalla Ferrari: “Mi vergognavo come un ladro, ma fui costretto a farlo, lui non meritava di essere cacciato in quel modo".
E sull’accordo con Psa: “Mi brucia di non aver concluso nessuna alleanza con General Motors, ma non farò mai un accordo con i francesi di Psa, andremo avanti da soli, saremo all’altezza dei nostri concorrenti. Ho il dovere di proteggere gli stabilimenti, i nostri dipendenti, non andremo mai via dall’Italia, l’Alfa Romeo tornerà grande. Io ci sarò sempre... E poi, dopo di me ci sarà Alfredo". Alfredo è Altavilla, oggi presidente esecutivo di ITA Airways, era l'erede designato di Marchionne. Ma Exor, alla morte del manager, preferì Mike Manley, in vista della fusione con Psa avvenuta meno di due anni dopo, una barriera tra passato e futuro.