Milo Manara non dovrebbe poi prendersela così tanto se Elon Musk, neo-proprietario di Twitter, ha postato di frodo l’immagine di un’opera dell’artista italiano per sfidare Donald Trump a scrivere il primo tweet, dopo due anni di sospensione. “Anzi, questo dimostra l’importanza dell’arte di Manara”. Parola di Vittorio Sgarbi, che liquida come “un gioco di società” la solenne incazzatura del celebre pittore e vignettista (“che ne dite se gli faccio causa, chiedendogli 44 miliardi di dollari di risarcimento? Così potrei ricomprare Twitter e ridarlo in gestione a qualcuno di più adulto”).
Domenica 20 novembre Musk ha riammesso su Twitter l’ex presidente degli Stati Uniti, che era stato bloccato da tutti i social nel gennaio 2021 dopo l’assalto al Congresso in Campidoglio, in seguito a un sondaggio fra gli utenti a cui è stato chiesto se l’account di Trump dovesse essere riattivato. “Il popolo ha parlato”, ha sentenziato il tycoon prendendo atto dell’esito, probabilmente scontato visto che già in passato, prima di comprare Twitter, il multimiliardario aveva definito “ingiusta” la decisione di cacciare The Donald dalle piattaforme social.
Ieri, poi, il tweet in cui Musk prendeva in giro il leader repubblicano con un meme utilizzando una vignetta di Manara in cui si vedeva un monaco, indicato come Trump, intento a pregare mentre una giovane donna accanto a lui ha il fondoschiena esposto ma coperto dal logo di Twitter. “Non indurci in tentazione”, commentava ironicamente Musk, che però di lì a poco ha cancellato tutto. Manara, infatti, aveva reagito subito con una versione alternativa della stessa vignetta, invitando il magnate a imitare Bart Simpson, twittando mille volte la frase “Non userò mai più i disegni di Milo Manara senza permesso. Non userò mai più i disegni di Milo Manara senza permesso. Non userò mai più..“. Non solo, ma ha minacciato una richiesta risarcitoria, chiaramente provocatoria, pari allo stesso valore dell’intero Twitter.
Sgarbi al riguardo è molto scettico: “Simpatico Manara, ma dovrebbe rendersi conto che così Musk ha confermato la sua importanza. Quanto alla richiesta danni, non credo proprio che eventualmente la cosa finirà a suo vantaggio”. Insomma, Manara dovrebbe quasi ringraziare Musk. “L’uso dell’immagine di un artista popolare da parte di uno come Musk, che ha un’enorme forza comunicativa, mi pare che giovi all’artista in questione. Si tratta solo di stabilire quanto costa l’immagine, pagandone i diritti. Il caso in realtà finisce nel momento stesso in cui è nato. È solo un gioco di società”. Sul Musk filo-Trump che tuttavia stuzzica il suo beniamino politico, Sgarbi è lapidario: “Conosco Musk, è un personaggio straordinario. La cacciata di Trump dai social è un esempio di democrazia lesa, e quindi Musk ha fatto benissimo a riammetterlo”.