Twitter è passata completamente nelle mani di Elon Musk. L'imprenditore sudafricano, naturalizzato statunitense, ne ha assunto il controllo, dopo aver concluso l'accordo da ben 44 miliardi di dollari raggiunto lo scorso aprile per acquisire la piattaforma, e al termine di una battaglia legale durata diverse settimane con i vertici della compagnia. Delle fonti anonime, informate dei fatti, hanno riferito al Washington Post che il fondatore di Tesla ha subito cacciato una serie di top manager, confermando così anche la chiusura dell'accordo. Le persone licenziate sono il chief executive Parag Agrawal, il chief financial officer Ned Segal, il responsabile degli affari legali e della policy Vijaya Gadde e il general counsel Sean Edgett. In base alle voci che circolano almeno uno di loro sarebbe stato scortato fuori dalla sede della società. Il capo di Tesla si è più volte apertamente mostrato contrario alla gestione passata di Twitter. La società, infatti, spesso è risultata dura nei confronti degli account che non rispettavano le linee guida descritte dal regolamento, come ad esempio nel caso dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Musk, invece, ha affermato di voler garantire la “libertà di parola” sul social network, mantenendo in tal modo un grado di moderazione più contenuto e flessibile rispetto ai suoi predecessori.
Con questo tweet, "l'uccello è libero", Musk ha annunciato l’acquisizione e il distacco nei confronti della politica aziendale adottata dagli ex amministratori di Twitter. I cambiamenti che verranno suscitano non poche preoccupazioni, soprattutto riguardo la fluidità dei dialoghi sui social. Tuttavia le novità spaventano sempre, e non tutti sono particolarmente entusiasti dell’inserimento di una figura come Musk nell’azienda: più volte sono state messe in dubbio le sue competenze per la gestione di una società come Twitter, che diverge significativamente da quella di Tesla e SpaceX. Dopo aver dato il via a una vera e propria battaglia legale, affermando di voler recedere dall'accordo raggiunto ad aprile a causa della eccessiva presenza di account falsi e spam sulla piattaforma, Musk è tornato sui suoi passi all'inizio di ottobre, dichiarando di voler portare a termine l'operazione, evitando così l'udienza che si sarebbe dovuta tenere presso la Corte di cancelleria del Delaware. Le parti avevano fino a oggi, venerdì 28 ottobre, per chiudere l'accordo.