Pace tra Russia e Ucraina? Che problema c’è, ci pensa Elon Musk. Il boss di Tesla, nonché uomo più ricco del mondo, ha lanciato su Twitter (il social di cui prima ha concordato l’acquisto, per poi cambiare idea finendo quindi in uno scontro legale con la società) un sondaggio che in realtà non prevede altro che l’assenso o meno al suo “piano” per porre fine alla guerra.
Quattro i punti della ricetta:
- “Rifare la votazione nelle regioni annesse sotto la supervisione delle Nazioni Unite. La Russia dovrà andarsene se questa è la volontà del popolo”;
- “Riconoscere formalmente la Crimea come parte della Russia, come lo è stata dal 1783 (fino all'errore di Krusciov)”
- “Assicurazione dell’approvvigionamento idrico in Crimea”;
- “L’Ucraina rimane neutrale”.
L’errore di Krusciov citato al punto due sarebbe la cessione della Crimea (storicamente arida, come sottolineato nel punto 3) decisa dal Soviet supremo dell’Urss il 19 febbraio del 1954, dopo che a fine Ottocento la Russia l’aveva occupata per avere uno sbocco sul Mar Nero. Nell’punto Musk “suggerisce” la neutralità dell’Ucraina, che contrariamente all’obiettivo del suo presidente Zelenksy quindi non dovrebbe entrare nella Nato.
E a proposito di Zelensky, non si può certo dire che abbia gradito l’iniziativa di Musk, con il quale in precedenza era stato in buoni rapporti, in primis per la fornitura agli ucraini da parte di Elon di sistemi per avere la connessione Internet satellitare. Il presidente ha pubblicato a propria volta un sondaggio che fa trasparire una certa irritazione (eufemismo): “Quale Musk preferite? Quello che supporta l'Ucraina o quello che supporta la Russia?”
Commentando il proprio tweet-sondaggio, Musk ha specificato: “È altamente probabile che quello sarà l’esito alla fine – la questione è solo di quanti moriranno prima di arrivarci”. Aggiungendo: “Vale poi la pena di considerare che un possibile, sebbene improbabile, esito di questo conflitto è la guerra nucleare”.
Poi il numero uno di Tesla ha lanciato un altro quesito: “Proviamo questa: la volontà della popolazione che vive in Donbass e in Crimea dovrebbe determinare se appartenere alla Russia o all’Ucraina?”