Sofia Napolitano scompare e subito, inevitabilmente, si pensa al peggio. Si pensa alle foto delle ragazze che l’hanno preceduta, alle storie di violenza e di amori sbagliati. Anche chi scrive ha subito pensato a Giulia Cecchettin, al diffondersi della sua foto sui social nella speranza che possa arrivare alla persona giusta. Ma stavolta, all’improvviso, c’è stata un’inversione di rotta, e la trama ha imboccato una strada diversa da quella che ormai siamo abituati a conoscere così bene. Sofia infatti ha pubblicato un video in cui racconta la sua versione dei fatti, spiegando il perché di questo allentamento da casa. E nel farlo ribalta la versione fornita dai genitori. “Volevo fare questo video per precisare che sto bene, sono tranquilla e non mi sta succedendo niente”. Ma allora perché? Sofia ha spiegato di trovarsi insieme al suo fidanzato, un ragazzo colombiano, con cui dice di avere una relazione da più di un anno, nonostante la sua famiglia non abbia mai tollerato questa situazione. “Hanno cercato di ostacolarci dalla prima volta che è venuto a trovarmi in Italia. È stata dura sopportare tutto questo, ci sono stati litigi pesanti a cui anche lui ha dovuto assistere. Non è un ragazzo cattivo, è un angelo e meno male che c’è lui a volermi bene”.

Ha anche raccontato di aver lasciato una lettera ai suoi genitori, mettendo nero su bianco le motivazioni che l’avrebbero spinta ad allontanarsi. “Ho anche detto che non sarebbe stato per sempre, ma per un anno”. Poi le parole che più colpiscono: “Purtroppo, mi hanno tolto tutti i documenti che avevo: il passaporto, la carta d’identità e la tessera sanitaria. Non ho più niente. Sono certa di quello che sto facendo, ho vent’anni. Forse per qualcuno non è una cosa semplice da mandare giù o da metabolizzare, ma sono più che maggiorenne e se ho preso questa decisione in modo scellerato come dicono molti è anche perché in casa non stavo vivendo una situazione semplice: non auguro a nessuno si vivere una situazione del genere. Spero di fare la scelta giusta”. L’amore appassionato dei vent’anni più o meno l’abbiamo vissuto tutti, il trasporto e la voglia di trascorrere insieme ogni secondo. Genitori e figlia hanno fornito ognuno la propria versione, ma invece di mettere alla gogna una ragazza bisognerebbe anche normalizzare il diritto di allontanarsi da una famiglia tossica. Qualora sia questo il caso. Questo accade perché siamo abituati a un altro epilogo. Ragazza che scompare, fidanzato che la uccide. Ma non sempre il cattivo della storia è il lui di turno. Delle eccezioni possono comunque esserci. Non conosciamo le esatte dinamiche di questa o di tutte le altre famiglie la cui vita si trova riversata in tv, per cui dovremmo smettere di ragionare seguendo binari già costruiti.

