Quel bravo ragazzo. Stasera c'è Cattelan torna su Rai 2 ottenendo l'8,5 % di share. Il late show è ciò che l'ex vj di Mtv ha deciso di fare "Da Grande". Ed è anche convinto, per non dire proprio compiaciuto, che gli riesca un gran bene. Verrebbe anche da credergli se solo non avessimo visto abbastanza tv da ricordare che, prima di lui, a dominare la notte catodica c'era un'unica regina con ospiti di primo piano e interviste davvero dissacranti: Victoria Cabello. Cattelan, oramai da anni, lavora in rincorsa per cercare di raggiungere i fasti di Very (e Victor) Victoria. Invano. Scopiazza Letterman, ruba a Fallon. Ma risulta sempre più innocuo del micio di Fabio Fazio. Una pantomima di irriverenza permea l'intero late show che, però, in fin dei conti, rassomiglia sempre e solo a Verissimo. Sarà perché in italia queste cose non le sappiamo proprio fare e allora tocca accontentarci dei soliti cereali sottomarca? Può essere. Eppure, un tempo... Un tempo c'era, appunto, Victoria Cabello.
Alessandro Cattelan si vende come il fratello maggiore, l'amico che tutti vorremmo. Il tagliio di capelli superggggiovane sfoggiato alla ripartenza del suo egocentrico late show ne è già prova. 43 anni, si mostra a noi come un mix tra l'ultimo dei mohicani e il ragazzetto dei primi Duemila che ancora non potrebbe vivere senza i Blink 182. Però, poi, intervista il giovane trapper Tedua e non riesce a fargli nemmeno una domanda, tanto è preso dal ricoprirlo di elogi: "Fai anche l'attore, sei addirittura nella scuderia di Riccardo Scamarcio". Addirittura, eh? Nientemeno. Nessuna battuta, ovvio, sul livello di pretenziosità dell'ultimo disco sfornato dal giovane trappoloso che umilmente si intitola "La Divina Commedia". "Infatti il suo nome è composto da cinque lettere, come Dante!", proclama il conduttore. Stranamente sprovvisto di aspersorio per l'incenso.
Ora, dal 2005 al 2010, tra Mtv e La7 sono andati in onda due talk show condotti dalla stessa, incredibile persona: Victoria Cabello. L'ingrediente principale era il medesimo: interviste a personaggi di spicco dello spettacolo nostrano. Ebbene, oltre a far cantare Marco Mengoni (e tanti altri) in metropolitana, la conduttrice metteva a dura prova i propri ospiti. Con il solo ausilio del caustico, disincantato sarcasmo che le era (e le è) proprio, nel senso di naturale. Tanto che erano in molti a declinare l'invito in trasmissione: molto spesso, Cabello dava la linea alla pubblicità annunciando la rubrica "Quelli che ci hanno detto no", facendo sentire le voci di volti molto noti che mandavano al diavolo il redattore di turno. A Cattelan, oggi, nessuno direbbe di no. Perché, nonostante "Egli", Neo l'Eletto alla sacra conduzione, si professi irriverente e molesto, fa le fusa. Tutto il tempo. Indefessamente prono.
Cattelan è totalmente innocuo anche quando non vuole esserlo. Paccato da Belen Rodriguez alla prima puntata, ha dedicato dieci minuti al gran rifiuto dell'argentina. Credendo di fare satira e mostrando, in realtà, solo quanto gli fosse bruciata la lesa maestà. Nei corridoi di Mecenate si mormora, e riportiamo, che sia stata proprio la Rai a fermare l'ospitata. Perché nel programma dell'eterno giovanotto sta cominciando a credere... sempre meno. Si tratta solo di un rumor, per ora. Rumor che magari finirà per essere smentito da ascolti roboanti. Per il momento, però, così si starebbe svelenando dietro la collottola del sempre graffiante, per mancanza di graffi, conduttore delle meraviglie.
Non deve essere facile, del resto, pensare di essere David Letterman e ritrovarsi Silvia Toffanin. Basti prendere l'intervista ad Annalisa di questa prima puntata: è stato come se gli fosse apparsa (la) Madonna in persona. Cattelan è rimasto fedele al mito che si è creato intorno a lei per due tormentoni stagionali che hanno avuto la fortuna di essere ripresi da un celebre sedicente coreografo freak di TikTok. Si poteva giocare sull'esageratissimo paragone oramai dogmatico Annalisa-Beyoncé, percularlo un po'. Sarebbe stato divertente. Sì, lo sarebbe stato. E Victoria Cabello, di cui Cattelan ha pur "ereditato" gli autori, non si sarebbe lasciata scappare l'occasione. E il tutto senza prendersi mai, nemmeno una volta, manco per sbaglio, così terribilmente sul serio.
Alessandro Cattelan è un giovane Fabio Fazio che, ad andar bene, si evolverà in un vecchio Carlo Conti. Elegante, compassato, fedele alla linea, ottimo a scandire le parole, intrinsecamente Rai da morire. Lo immaginiamo già, nel 2043 al timone di quelli che saranno i nostri "Migliori Anni". Non pretenda di più, però. Da se stesso e nemmeno da noi. "Noi che" ce la ricordiamo Victoria Cabello. E che siamo consapevoli, ogni secondo, dell'ingistizia, del furto con scasso perpetrato (da chi? Vogliamo i nomi!) ai suoi danni. Ai suoi danni e quindi a quelli del pubblico tutto che oggi potrebbe avere Very Victoria. E invece Stasera c'è Cattelan.