C’è un presentatore, un divano, una scrivania, una tazza di caffè americano, questa è la Late Night Tv. Ma qual è il segreto per un programma in terza serata di successo? Spoiler, la bravura non basta "The Story of Late Night” è il nome della serie targata CNN e disponibile su Sky che ripercorre la storia del programma televisivo più seguito d’America dall’esordio del "The Tonight Show" di Steve Allen negli anni ‘50, passando dieci anni dopo all’indiscusso padrino dello show serale, Johnny Carson, fino all'epica rivalità tra David Letterman e Jay Leno durante la nascita del "Saturday Night Live". L'origine del tv show più popolare negli Stati Uniti è legata alla radio, in particolare al programma radiofonico "The Pepsodent Show", condotto da Bob Hope, focalizzato su temi di attualità con un taglio fortemente politico. Con l'avvento della televisione, sono stati diversi i tentativi di riproporre al pubblico un format simile, tuttavia, è stato solo con il "The Tonight Show" di Steve Allen e i primi monologhi di Jack Paar in " Tonight Starring " (a quest'ultimo si deve l’idea dell’atmosfera familiare ricreata negli studios televisivi ancora in uso) che gli spettacoli serali hanno iniziato a ottenere la fama che li avrebbe contraddistinti negli anni a venire. Ma per un late night di successo non basta essere dei bravi presentatori, secondo Bill Carter, giornalista del New York Times, la regola numero uno per la buona riuscita di questo format televisivo è che il conduttore dello show sia un comico proveniente dalla tradizione degli intrattenitori dei locali notturni. Non è un caso se questo genere di programma tv sia stato imitato in molte parti del mondo, ma spesso con risultati fallimentari, come è accaduto in Italia con "E Poi C’è Cattelan". Nonostante la grande bravura di Alessandro Cattelan come presentatore televisivo, EPCC si è rivelato un mezzo fiasco (ha provato a metterci le mani anche la Rai ma c'è stato ben poco da fare).
Insomma, sembra che quando sei un conduttore del Late Night e appari sugli schermi televisivi ogni singola notte la simpatia sia davvero la caratteristica più importante. Ne sa qualcosa James Corden, che è riuscito a farsi odiare anche dalla sua stessa troupe (durante un gioco in una puntata dello show ha ammesso di non conoscere nemmeno il nome di un cameraman), dagli ospiti, dai ristoratori (avrebbe maltrattato dei camerieri) e persino dagli automobilisti (aveva bloccato una strada di Los Angeles per degli spettacoli musicali con star internazionali come Harry Styles e i BTS). Le cose sono andate diversamente per Jimmy Fallon accolto positivamente nel suo esordio al “Tonight Show” nel lontano 2014, diventando in pochissimo tempo il re dei programmi televisivi serali, erede del grande maestro David Letterman.
In questa docuserie dove sono presenti filmati d’archivio e interviste ai conduttori più amati della tv statunitense come Stephen Colbert, Seth Meyers e Trevor Noah traspare quello che in futuro potrebbe mettere a dura prova la sopravvivenza di questo format televisivo che ha sempre puntato sulla cultura delle celebrità e dello show business. Tanti anni fa vedere il proprio personaggio famoso preferito fare giochi stupidi in diretta e divertirsi con l’intervistatore era una assoluta novità ma oggi, nel 2023, con l’avvento delle nuove piattaforme social, basta digitare nome e cognome del proprio artista del cuore per avere subito a disposizioni migliaia di contenuti esclusivi che esulano dalla classica intervista frontale come le dirette Instagram o i canali podcast. Su quale sarà il destino dei Late Night lo scopriremo nei prossimi anni e nelle prossime edizioni. Nell’attesa, non ci resta che guardare questa preziosa docuserie, ricca di aneddoti e curiosità sul format televisivo che ha cambiato il volto della televisione.