Alessandro Cattelan da oggi, venerdì 18 marzo, è a piede libero su Netflix con il suo Una semplice domanda, sei episodi in cui la piattaforma della grande N punta il tutto per tutto su di lui, facendogli intervistare chiunque da Paolo Sorrentino a Roberto Baggio. Manca solo Gesù. Il complemento oggetto? La ricerca della felicità. O meglio: “come si fa a essere felici?”. L’ex veejay di Mtv mette in scena lo show che sognava di fare da anni, da quando si è messo in testa di essere, senza dubbio alcuno, il David Letterman italiano. La carriera del (forse non smetterà mai di essere percepito come) giovane Ale è del resto costellata di ferme convinzioni personali: vi ricordate quando voleva fare il rapper? Oh sì, questa è la storia degli 0131. E visto che - approfondiremo più avanti - online non si trova più traccia delle loro rime, vi riproponiamo quello che c'è su Youtube: un ragazzo (forse) in stato confusionale che canticchia una parte de Il Danno, la "hit" scult della "band"...
Alessandro Cattelan, anno del Signore 2007, era praticamente “il” vj di Mtv. Il ragazzino che che avrebbe ben presto detronizzato l’idolo assoluto delle liceali, Marco Maccarini, arrivato a quel picco di fama, ha voluto strafare e, con un amico, ha messo su un duo rap/hip-hop/dio-ce-ne-scampi a rotazione altissima sia su Mtv che su Radio Deejay. La next big thing, senza dubbio. E invece…
E invece il progetto, sin dal nome profondamente pro-loco (0131 era il prefisso per chiamate urbane entro i confini torinesi), è naufragato verso l’abisso. Non si tratta certo di una tragedia. Anzi, forse è l’unica pecca della carriera cristallina e senza macchia che gli si sarebbe aperta davanti allorain poi. In un’intervista a Soundsblog, a domanda diretta, Ale Cattelan con il suo gioviale aplomb, riduce tutto a una semplice battuta: “Gli 0131? Non c’era abbastanza talento” e se la ride come se la cosa non lo ferisse mortalmente.
A dimostrazione invece che se non si possa parlare di ferita mortale, poco poco comunque il conduttore di X Factor stia ancora rosicando per il fallimento di quel progetto scende in campo la totale assenza online di video e audio relativi al suo “oscuro” periodo rap. Eppure, come ben dicevamo, tali materiali erano ad altissima rotazione sulle emittenti che contavano. Come mai, oggi, qualunque link di articoli passati che ne danno notizia, porta a pagine morte o “non disponibili”? Così è per Youtube, Vimeo, DailyMotion, perfino da Google sono sparite le rupestri immagini dell’epoca. Un caso? Oppure è stato un certo livello di imbarazzo a papparsi tutte le reference esistenti sul world wide web? Propenderemmo serenamente per la seconda opzione.
C’è un solo modo per poter ascoltare le sei pregevoli tracce del primo e unico disco d’esordio degli 0131: comprare l’album su Amazon. A soli 47 euro. Naturalmente, anche i canali di streaming come Spotify, Apple Music e Deezer sono stati messi sotto silenzio: la cover dell’EP esiste, ma il tasto play è stato reso immune da ogni possibilità di click. Non che ci dispiaccia, ma purtroppo siamo nati caparbi.
Ed essendo caparbi vi ricordiamo la Grande Storia: tre i flagelli lanciati come singoli dagli 0131. Rispondono all’appello: Il danno (canzone di punta, “man”), Corpo e Mente (ballad romantica che fa risultare i Gemelli Deversi novelli Chopin) e la misteriosa Sunglasses (di cui su Youtube esistono solo rumorosi remix che coprono adeguatamente la parte vocale pompando nelle casse della base). Un altro caso.
Ma dicevamo: caparbiamente, siamo stati in grado di reperire la ballad Corpo e Mente, convinti che esista semplicemente perché qui Ale fa la Paola Folli del duo, “intonando” la melodia mentre il socio rappa per lui: Il fatto che l’ex vj di Mtv in questo pezzo non metta in fila rime, sospettiamo sia l’unico motivo per cui tale brano “esista” ancora nell’universo web.
Una semplice domanda: oggi Cattelan vuole fare Letterman? Un’altrettanto semplice risposta: ci sono stati tempi peggiori.