image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

“Inventing Anna”: ci dispiace ma i veri cattivi siete voi

  • di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

20 febbraio 2022

“Inventing Anna”: ci dispiace ma i veri cattivi siete voi
La nuova serie di Shonda Rhimes su Netflix fa incetta di spettatori e non cessa di far parlare di sé. E se la protagonista Anna, truffatrice di fama internazionale, non fosse la vera “villain”?

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

In pochi giorni è diventata la serie più vista di Netflix, e suscita, a ragione, dibattito. “Inventing Anna” ha un impatto devastante soprattutto su coloro che devono scriverne. Me le vedo, le giornaliste (e i giornalisti, ça va sans dire), punzecchiate e infilzate dalla serie, magari vista in compagnia di altre giornaliste (sì, e giornalisti, ma non lo ripeto più: le protagoniste sono al femminile, quindi non rompete), mentre vengono inchiodate/i per vermi quali sono. Partono così le (difficili) stroncature a questo capolavoro, i duepallosissimi “distinguo” dietro i quali cercano di nascondersi chi di immagine e moda e arte e tutto quanto piace alla gente che piace (a voi, beninteso). Ma qualcuno, da qualche parte, l’ha fatta la domanda giusta: Anna è una “villain”? È un mostro venuto dalla campagna a fare del male alle brave ragazze e ai bravi affaristi di New York, in stile “Halloween”, “Venerdì 13”, “Non aprite quella porta?”. Ma sì, sì! È la risposta entusiasta! È una “villain” venuta dalla Russia, suo padre fa, tipo, il meccanico; la sua famiglia non la vuole bene, sapete com’è questa gente di campagna; non hanno neanche i mezzi per l’affetto, sono minorati, bestie: Anna è una mente intelligente innestata sul corpo di una bestia, di una villana, di una ragazza di campagna. E invece no, col cazzo.

Anna si fa una semplice domanda, che è quella che ci facciamo tutti: a che cazzo servono le banche se prestano soldi soltanto a chi li ha? E in questa storia piena di parvenu, di arricchiti, di poveri con due stracci addosso che vogliono dettare e moda e stile e influenzare mentre si sente il sudore della povertà e della paura, la vera villain viene mostrata, benissimo, si vede, è lampante, ma nessuno lo dice perché è uguale a voi: è Rachel. La vera arrivista, la vampira, è lei che vuole due suite o che prende la porzione da sei portate perché “con quella da quattro restiamo con la fame”. La serie è girata così bene che si intuisce che le sudano i piedi. E’ Rachel che vuole potere, Anna lo sta soltando sfidando, in maniera ingenua, Anna è un Candide di Voltaire: Rachel è Leatherface.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Inventing Anna (@inventinganna)

E io, voi, ne conosciamo a tonnellate, come Rachel: affamate del potere della parola perché non hanno altro, corteggiate soltanto da chi è più in basso di loro nella scala sociale (nella serie quello sfigatone del reporter) mentre ambirebbero a ben altro, invidiose e vendicative, al servizio di un sistema dell’immagine fatto da Dée alle quali loro sono consapevoli di non potersi avvicinare mai, schiave consapevoli di un sistema che le logora ogni giorno di più e contro il quale cercano di vendicarsi con stilettate, battutine che sanno di scorreggine, aperitivi ikeizzati, parquet tristissimi, viaggi orribili, nascondendo i gadget nelle borse prese chissà dove (non voglio indagare, mi verrebbe da piangere). Mi dispiace: è Rachel la vera villain. Siete voi.

More

Famolo strano, famolo coreano: “Amori e guinzagli”, il nuovo film Netflix sul Bdsm, è già instant “scult”

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Non solo Squid Game

Famolo strano, famolo coreano: “Amori e guinzagli”, il nuovo film Netflix sul Bdsm, è già instant “scult”

Sorry, MeToo: Louis Ck è tornato. Gli avete tolto reputazione, milioni, film e serie tv, ma non potete togliergli il talento e il pubblico

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Stand up comedy

Sorry, MeToo: Louis Ck è tornato. Gli avete tolto reputazione, milioni, film e serie tv, ma non potete togliergli il talento e il pubblico

Ok, ma chi ca**o era Bob Saget, il comico americano morto misteriosamente?

di Matteo Cassol Matteo Cassol

La morte del comico americano

Ok, ma chi ca**o era Bob Saget, il comico americano morto misteriosamente?

Tag

  • America
  • Netflix
  • recensione
  • Serie tv

Top Stories

  • Abbiamo visto il film La città proibita (ora su Netflix), ma com’è? Grazie a Dio, in Italia abbiamo Gabriele Mainetti. Ecco perché dovreste recuperarlo: per ricordarvi quanto può essere bello il nostro cinema

    di Ilaria Ferretti

    Abbiamo visto il film La città proibita (ora su Netflix), ma com’è? Grazie a Dio, in Italia abbiamo Gabriele Mainetti. Ecco perché dovreste recuperarlo: per ricordarvi quanto può essere bello il nostro cinema
  • Siamo stati al concerto di Ultimo a San Siro, ma com'è andata? Pioggia, emozioni e sold out! Ecco come si è trasformato da artista emergente a leggenda in meno di 10 anni...

    di Giuditta Cignitti

    Siamo stati al concerto di Ultimo a San Siro, ma com'è andata? Pioggia, emozioni e sold out! Ecco come si è trasformato da artista emergente a leggenda in meno di 10 anni...
  • NO VASCO, IO NON CI CASCO! Ultimo batte il record di biglietti venduti a un concerto? Ma i numeri nel pop non cancellano la storia del rock. La differenza tra Tor Vergata e Modena Park spiegato da chi c'era (sul palco)

    di Clara Moroni

    NO VASCO, IO NON CI CASCO! Ultimo batte il record di biglietti venduti a un concerto? Ma i numeri nel pop non cancellano la storia del rock. La differenza tra Tor Vergata e Modena Park spiegato da chi c'era (sul palco)
  • Siamo stati al concerto di Ultimo allo Stadio Olimpico a Roma, ma com'è andata? È STATO BELLO DAVVERO: altro che finti sold out e cambi d’abito. Niccolò solo con la sua musica si è portato dietro sessantamila storie che gli assomigliano. E sull’annuncio…

    di Giulia Ciriaci

    Siamo stati al concerto di Ultimo allo Stadio Olimpico a Roma, ma com'è andata? È STATO BELLO DAVVERO: altro che finti sold out e cambi d’abito. Niccolò solo con la sua musica si è portato dietro sessantamila storie che gli assomigliano. E sull’annuncio…
  • Siamo stati SOTTO LA PIOGGIA al DECIMO concerto di Ultimo allo Stadio Olimpico, ma com'è andata? SOLO NICCOLÒ A ROMA PUÒ INDOSSARE IL NUMERO 10 DOPO TOTTI. Il raduno a Tor Vergata? Una chiamata a raccolta per chi non si è mai sentito primo…

    di Giulia Ciriaci

    Siamo stati SOTTO LA PIOGGIA al DECIMO concerto di Ultimo allo Stadio Olimpico, ma com'è andata? SOLO NICCOLÒ A ROMA PUÒ INDOSSARE IL NUMERO 10 DOPO TOTTI. Il raduno a Tor Vergata? Una chiamata a raccolta per chi non si è mai sentito primo…
  • Diodato ma che caz*o dici a Repubblica? “Gli artisti di destra non hanno mai contato”. Ti ricordiamo: Guareschi, Pirandello, Houellebecq, Ellroy e Pasolini, che oggi sarebbe di destra…

    di Riccardo Canaletti

    Diodato ma che caz*o dici a Repubblica? “Gli artisti di destra non hanno mai contato”. Ti ricordiamo: Guareschi, Pirandello, Houellebecq, Ellroy e Pasolini, che oggi sarebbe di destra…

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

60 anni fa nasceva David Foster Wallace, lo scrittore che ci ha guidato nella complessità fra i due millenni

di Federico Vergari

60 anni fa nasceva David Foster Wallace, lo scrittore che ci ha guidato nella complessità fra i due millenni
Next Next

60 anni fa nasceva David Foster Wallace, lo scrittore che ci...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy