Si ricomincia, primi giorni di scuola anche per la TV. Nuovo inizio, yeah (sì come no). Con un po' di smalto aggiunto giusto all'ultimo, per dare una parvenza di "nuevo" alla stagione televisiva, sia mamma Rai che le reti del Biscione hanno messo nel calderone le solite cose trite e ritrite. Ma da quanti anni va avanti I Fatti Vostri? Leggenda narra che nell'Ottocento già lo guardassero i garibaldini (durante la Spedizione dei Mille). Nella nuova annata il tocco "frizzante" dei Fatti sta nel cambio-conduttori. Adesso sì che ci divertiamo. Via il soporifero Magalli (sperando che non se la prenda anche con me dopo la guerra con la "Fox"), dentro la coppia Falchi/Sottile, un po' impacciati al debutto. In vino veritas (per guardarne qualche sprazzo devi scolarti per forza un bicchierino), il mio momento preferito è sempre stato l'oroscopone di Paolo Fox (che ritroviamo puntuale). Giusto per rinfacciargli poi che non c'ha preso. Neanche stavolta. Va detto, solo nelle prossime settimane si vedrà se il cambio della guardia sarà graziato dai dati Auditel o segnerà il declino di un programma che ormai ammorba le cosiddette anche agli ultraottantenni (destinatari preferiti del programma di seconda rete Rai). Cosa dire invece di Antonellina che lava le manine "sempre a mezzogiorno"? Il suo è stato l'unico programma a ripartire su Rai Uno già lunedì scorso. Causa sciopero delle maestranze del CPTv di Roma, gli altri programmi del daytime sono slittati di ventiquattro ore (con la buona partenza di Storie Italiane e una Daniele che dal GF di strada ne ha fatta). Tornando al programma amico delle casalinghe (copia, come sappiamo dallo scorso anno, della sempre sua Prova del Cuoco) tra ricettine, scoiattolini che saltano da tutte le parti e scopiazzature dei giochi della Carrà, la Clerici recita la parte che le viene meglio: fa sé stessa. Simpatica per carità, ma niente di nuovo sotto il sole, niente di diverso (scenografie e poco altro a parte) da vent'anni a questa parte.
Non se la passa meglio Canale 5, dove è ricominciato anche Uomini e Donne. Il contenitore pomeridiano, ideato "cresciuto e pasciuto" da Mary De Filippi, per l'esordio gioca ancora una volta sui battibecchi tra Gemma e Tina (nella seconda puntata fa il suo ingresso la prima tronista trans della storia. Buona idea che mette in tasca anche una caterva di complimenti. Buttali via). Ma torniamo al battesimo della stagione. Tina, per chi non lo sapesse, è la signora Cipollari. Anche lei, grazie alla sciura Mediaset, ha trovato il suo posto al sole in TV, con gli altri due “opinionisti" fissi, Sperti il mascellone e tale Tini Cansino. Gemma invece è una signora (dame le chiamano) di oltre 70 anni, presente nel programma fin dalla sua adolescenza, ancora in cerca dell' "ammore". Ah che cosa bella. Sì, come no. Va da sé che la prima puntata (di una lunga serie) sia dedicata alle gesta dell'ultrasettantenne. Stavolta presso la clinica di chirurgia estetica del prof. Gasparotti (già visto in Selfie, guarda caso altro programma di Mary). La nostra quest'estate si è rifatta il seno per trovare finalmente la sua anima gemella. "Adesso (con le tettone finte) posso fare finalmente una strage di cuori", sogna la nonnina. Quindi le tette grosse assicurano una love story. Uau, che meraviglioso messaggio da passare in TV alle tre del pomeriggio. Chissà cosa ne penserà Emma (sì la Marrone), una delle pupille della De Filippi, che in quanto a tette ma anche a sfiga in amore non la batte nessuno. Ma lei fa musica (e la "giudicessa" a Sky), mica deve ricorrere a mezzucci del cavolo per alzare mezzo punto di share.
Ma c'è di peggio. Ancora, direte? Sì c'è il Grande Fratello Vip. Premetto che ho visto solo una decina di minuti del reality. Per quel (si fa per dire) programma il mio livello di sopportazione raggiunge al massimo qualche minuto a puntata. Poi fa la giravolta (falla un'altra volta), e qualcosa, forse ciò che resta della mia sanità mentale, supplica il mio cervellino di passare ad altro. Comunque sia, anche quest'anno i "vipponiiii" hanno sfilato sotto lo sguardo sornione del Signorini e opinioniste (una Adriana Volpe post batosta da Tv8 e sciura Bonolis) in cerca di quella notorietà persa (o mai avuta). Fa tristezza vedere un campione olimpico come Aldo Montano cercare di tornare in sella prestando il fianco (e tutto il resto) al programma trash per eccellenza. E che dire poi di Katia Ricciarelli e Amedeo Goria... Quest'ultimo, manina lunga e ormone a palla, sta regalando agli spettatori perle di disgusto da premio Oscar. Puntuale copione di un certo tipo di uomo che con sventola (Ainett) a portata di mano non sa contenere i suoi istinti (i due condividono il letto in cui lui si è pure smutandato). Che brutta fine, e in diretta TV. In suo soccorso la figlia Guenda (al GF ci siamo sorbiti tutta l'allegra famiglia) e la fidanzata Vera Miales (ah le donne, che bella roba!).
L'espulsione chiesta a furor di popolo (social) è già stata rimandata al mittente dal conduttore, che sì rimprovera il giornalista sportivo durante la diretta del lunedì, ma se ne guarda bene dal mandarlo a casa. Solite manfrine da Grande Fratello, che su queste saghe ci costruisce l'intera stagione TV, in barba ai dubbi messaggi che passano sullo schermo. Sempre a proposito di GF, tocca vedere ora dove sbologneranno le loro ospitate i vipponi de noantri, visto che in casa di Barbarella il trash non esiste più. Povera D'Urso, tra tanta spazzatura che galleggia, vogliono nascondere sotto il tappeto proprio (e solo) la sua? Eppure, anche il reality di Canale 5 ha un merito: aver portato oltre la porta rossa Manuel Bortuzzo, il nuotatore che ha perso l'uso delle gambe dopo l'agguato in cui fu coinvolto (Roma, 2019). Sperando che Alfy mantenga la promessa e non lo trasformi in un caso "pietoso" per alzare gli ascolti, il ragazzo, bello, intelligente e di carattere, potrebbe essere l'unica nota positiva di tutta la carnevalata.
Finita qui? Manco per idea. Con Domenica In e gli Amici della Mary (spostati a domenica) è ripartito anche il resto del carrozzone. E con Cattelan che scopiazza sé stesso e il suo EPCC è chiaro che vince sempre e comunque il "repetita". Autori insomma, svegliamoci. Sono decenni che ci sorbiamo sempre le stesse cose (con una serie di aggravanti, per giunta). Gli spettatori mica sono così stupidi (o no?)
Che noia che barba, che barba che noia (ah la Mondaini, che nostalgia...).