Pecco Bagnaia è tornato dalla Thailandia con una possibilità decisamente concreta di vincere il mondiale: Fabio Quartararo, che guida la classifica con ormai due punti di vantaggio, ha lasciato il circuito psicologicamente a pezzi, tradito dalla pioggia nel momento più delicato della sua corsa al titolo. Bagnaia invece è in stato di grazia, sempre velocissimo dall’inizio della pausa estiva e capace di recuperare un distacco che si attestava a -92. Riuscirci significherebbe riportare un mondiale a Ducati dopo 15 anni da Casey Stoner e uno all’Italia dopo il 2009 di Valentino Rossi. Così, prima di ripartire per l’Australia, si è preso una serata libera per partecipare a Stasera c’è Cattelan, in seconda serata su Rai2, dove è stato ospite assieme a Manuel Agnelli. Appena arrivato in studio gli viene chiesto in che periodo e contro chi avrebbe voluto correre: “Mi sarebbe piaciuto correre a fine anni Novanta o inizio Duemila - risponde Pecco - perché i social network non esistevano, sarebbe stato tutto più facile. E poi mi sarebbe piaciuto correre contro Valentino Rossi al suo massimo livello, secondo me le avrei prese ma mi sarebbe piaciuto battagliare un po’ con lui”.
Poi, con più calma, parla del mondiale: “Ora è come ricominciare da capo con tre gare rimaste. Per il fuso orario il lato è quello giusto (il jet-lag lo si sente viaggiando verso ovest, ndr.) ma mi riabituerò sabato agli orari italiani per poi trovarmi di nuovo sull’aereo lunedì. Quartararo? con lui c’è tanto rispetto, ci conosciamo da tantissimi anni. La prima volta ci siamo visti è stato alla presentazione del mio team tanti anni fa, io correvo in Italia e lui in Spagna, ma con la stessa squadra. Da lì abbiamo sempre corso insieme, io sono due anni più grande ma ora siamo lì. È vero che Fabio quest’anno è stato molto costante, ma negli anni scorsi ha avuto tanti alti e bassi: nel 2020 era leader del mondiale ma ha perso e nel 2021 è riuscito a vincere. Stavolta è stato molto regolare nonostante una moto meno performante della nostra”.
Cattelan gli chiede cosa voglia dire viaggiare e dormire in giro per i circuiti: “In Europa vivo in un camion”, la risposta di Pecco. “Ma solo il rimorchio, che è una cosa incredibile: si apre, è enorme… ha quattro stanze: un letto, il divano, la doccia. Dormo da solo, ma quando viene la mia ragazza porto anche lei. Fuori dall’Europa invece stiamo in hotel, tutti abbastanza belli, ma l’importante è che siano vicini al circuito”.
A questo punto Alessandro gli racconta di una regola d’oro, ovvero non accettare mai nessun lavoro in cui quello che veniva prima è bravissimo: “tu sei un po’ sfortunato perché prima c’era Valentino”, gli dice. Bagnaia, chiaramente, mette un po’ di distanza: “Secondo me è stato talmente tanto più grande di tutti che è fuori scala, una cosa diversa. Nessuno sarà mai come lui e c’è meno pressione, anche se è vero che l’Italia non vince in MotoGP dal 2009. Proprio perché ci sono i social questa cosa si sente ancora di più. Sui social però ho fatto uno step enorme: non guardo più i commenti perché non devo dimostrare a loro di essere veloce, ma a me stesso e alla gente che lavora anche per me. Però sinceramente anche per colpa dei social i giornalisti e via dicendo cercano la polemica, roba che non servirebbe”.
Poi chiude: “Una macchina normale per avere lo stesso rapporto peso/potenza della MotoGP dovrebbe avere circa 1.300 cavalli”. Finita l’intervista parte il gioco “Ok, il Pecco è giusto!”, omaggio al programma di Italia 1 condotto (tra gli altri) da Iva Zanicchi. Bagnaia si scontra con Manuel Agnelli, tra il prezzo di un corso di surf e la multa per eccesso di velocità più cara della storia. Spoiler: oltre 900.000 euro per un solo motociclista.