Lo sciopero degli attori indetto dal sindacato Sag-Aftra iniziato il 13 luglio scorso si è aggiunto a quello degli sceneggiatori, che continua da maggio. Questo ha avuto un notevole impatto sull’industria cinematografica, l’organizzazione dei red carpet e le riprese dei film programmati. Le conseguenze si sono viste anche per il prossimo film di Joseph Kosinski sulla Formula 1. Protagonisti saranno Brad Pitt e Damson Idris, in una pellicola che vuole setacciare nel dettaglio ogni aspetto della competizione automobilistica più seguita del mondo. Ad oggi, però, il set è bloccato (almeno fino al GP di Las Vegas di novembre) e non è ancora stata rilasciata una data di uscita nelle sale. L’attenzione ora si sposta di nuovo a Hollywood per vedere se l’intesa tra i sindacati e i produttori verrà trovata.
2 maggio 2023: Writer Guild of America (WGA), il sindacato degli sceneggiatori, decide per lo sciopero. Sono troppe le incertezze legate all’impiego dell’intelligenza artificiale da parte delle case produttrici. Le retribuzioni sono basse, visto anche il costo della vita alle stelle, e tralasciano alcuni parametri fondamentali: le piattaforme, infatti, non tengono conto né della durata della fase di post-produzione, periodo nel quale gli autori restano scoperti, né della permanenza in catalogo di una serie o di un determinato contenuto. Il guadagno delle repliche e della distribuzione all’estero è crollato dopo l’inserimento dello streaming nel mercato audiovisivo. Infatti, una volta che la piattaforma lancia un contenuto, esso diventa disponibile in tutti i paesi in cui la piattaforma stessa è presente, eliminando di fatto la vendita a emittenti straniere. Inoltre, le piattaforme non rendono disponibili i dati di ascolto, senza i quali diventa difficile concordare nuove garanzie. Da parte loro, i produttori si difendono dicendo che i prospetti dei guadagni non sono attendibili e che è complicato stabilire dei compensi adeguati. La situazione, però, cambia ulteriormente. Il 13 luglio 2023 scatta lo sciopero del sindacato Sag-Aftra, che tutela quasi 160.000 attori. Era infatti scaduta la proroga (il precedente contratto stipulato nel 2020 terminava il 30 giugno 2023) utile a trovare un’intesa tra le parti in causa. Le ragioni sono più o meno le stesse rispetto a quelle degli sceneggiatori: pagamenti a seguito di risultati, stipendi da rivedere e regolamentazione dell’impiego dell’AI. Tra i mediatori spicca Tom Cruise, che dopo i successi degli ultimi due anni (Top Gun: Maverick e Mission Impossible: Dead Reckoning – Parte uno) ha cercato di facilitare il dialogo. Cruise, però, non è riuscito nell’impresa. Gli scioperanti non intendono mollare. Alla testa della mobilitazione c’è Fran Descher, protagonista della serie anni ’90, La tata, e presidente del sindacato. Durante la conferenza stampa del 13 luglio, Descher ha parlato della “disgustosa avidità” dei produttori hollywoodiani. Ma tra i nomi celebri che hanno sostenuto il sindacato ci sono Meryl Streep, George Clooney, Mark Ruffalo, Florence Pugh, Matt Damon e Cillian Murphy, solo per citarne alcuni. Gli ultimi tre, presenti a Londra alla premiere di Oppenheimer, hanno toccato con mano gli effetti della mobilitazione: la proiezione, infatti, è stata anticipata di un’ora per evitare che, in quei 60 minuti, la situazione peggiorasse ulteriormente e impedisse al cast di sfilare sul red carpet. Per adesso, sembra non esserci un terreno comune di confronto. Troppo grande la distanza. Per rendere l’idea dell’eccezionalità del momento: l’ultimo sciopero degli sceneggiatori risale al 2007. Quello degli attori al 1980. Lo sciopero congiunto più recente, invece, è avvenuto nel 1960.
Le cancellazioni delle proiezioni e i ritardi ormai si accumulano. Tra le serie bloccate ci sono la seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, The Mandalorian, la quinta stagione di Stranger Things e la sesta di Cobra Kai. Per quanto riguarda i film: Challengers di Guadagnino, che doveva aprire il Festival di Venezia, sarà rimandato ad aprile del prossimo anno, mentre sono sospese le riprese de Il Gladiatore 2. Non è rimasto illeso dalle conseguenze dello sciopero anche il prossimo progetto di Joseph Kosinski, già regista dell’ultimo Top Gun: un film sulla Formula 1 con Brad Pitt e Damson Idriscome piloti protagonisti. Nel luglio di quest’anno, il set di Kosinski è stato una presenza costante dei GP: prima a Silverstone e poi in Ungheria, le riprese avrebbero dovuto proseguire durante il GP del Belgio del 30 luglio. La troupe aveva ottenuto un paddock autonomo per rendere quanto più realistica possibile la rappresentazione di un gran premio. In segno di solidarietà agli scioperanti, però, i prossimi step della realizzazione sono stati rimandati. Pare che sia stato lo stesso Brad Pitt (membro anche lui del sindacato) a spingere per la pausa. Il progetto, comunque, è di quelli ambiziosi. La Mercedes ha contribuito alla realizzazione di alcune auto studiate appositamente per il film: vetture F2 modificate per somigliare a una della massima serie. Lewis Hamilton, nel ruolo inedito di produttore esecutivo, ha sottolineato la grande attenzione dedicata allo studio delle dinamiche della competizione: i briefing “pre-gara” sono, a detta di Lewis, alcuni tra i più rigorosi mai visti. Un consulente d’eccellenza, quindi, che avrà anche una parte nella pellicola. Infatti, lo vedremo sfidare in velocità lo stesso Brad. L’obiettivo dichiarato è la realizzazione del miglior film sull’automobilismo di tutti i tempi. Niente di meno. Confermata la presenza di Javier Bardem nei panni del proprietario della squadra protagonista, la Apex, che dovrebbe anche essere il titolo del film. La realizzazione si avvale di un coro di soggetti e collaboratori del settore: la FIA (un progetto del genere può portare a un investimento win-win, per casa di produzione e circuito F1) ma anche il team Carlin Motorsport. Questi hanno dato disponibilità all’impiego delle proprie strutture e del personale. Vedremo davvero tutto. Dai pit-stop alle ripartenze con le gomme che stridono, fino all’abitacolo del pilota: è stata infatti studiata una piccola camera mobile in 6K che permetterà allo spettatore di immergersi totalmente nell’atmosfera della gara. Niente CGI, solo riprese dal vivo. Massimo rispetto. Per la velocità e per la vita che si anima intorno al circuito. Una missione prima ancora che un film. Rappresentare la Formula 1 in tutte le sue sfaccettature. Per amore dello sport e di tutto ciò che significa correre ai limiti. Le prossime riprese saranno, sembra, al GP di Las Vegas di novembre. Qualcosa che non abbiamo mai visto prima ci attende. Noi non vediamo l’ora. Si tratta solo di pazientare un po’ più del previsto.