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Strage di Altavilla, la figlia
del padre sterminatore confessa
di aver partecipato ai delitti: ma siamo
sicuri che non sia stata plagiata?

  • di Anna Vagli Anna Vagli

16 febbraio 2024

Strage di Altavilla, la figlia del padre sterminatore confessa di aver partecipato ai delitti: ma siamo sicuri che non sia stata plagiata?
Questa mattina è stata fermata anche Miriam Barreca, la figlia del padre sterminatore Giovanni Barreca. Anche lei, secondo quanto ha raccontato, sarebbe stata un ingranaggio della macchina sanguinaria azionata dal padre carceriere. La ragazza ha dichiarato di aver contribuito alle torture dei fratelli e al femminicidio di sua madre. Ma siamo sicuri che non sia stata plagiata? Quel che è certo è che non si diventa sterminatori dalla sera alla mattina e la strage di Altavilla Milicia e maturata in un contesto familiare abusante

di Anna Vagli Anna Vagli

È spaventoso anche solo provare ad immaginare cosa potesse accadere in quella casa di Altavilla Milicia. Ma quel che è certo, come già ci siamo detti, è che niente di quanto accaduto può in qualche modo riferirsi alla religione. Per definizione, infatti, il rito di esorcismo è quello rivolto a liberare dal diavolo chi ne è posseduto. Non di ucciderlo. La notizia di oggi, però, è un’altra ed ha lasciato tutti con il fiato sospeso. Non solo Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente avrebbero concorso nella strage. Ma tra i carnefici ci sarebbe anche la figlia superstite. Oggi infatti è stato disposto un decreto di fermo di indiziato delitto nei confronti di Miriam Barreca, indagata in concorso per omicidio pluriaggravato in danno della madre e dei fratelli oltre che per l’occultamento del cadavere della madre. La figlia superstite avrebbe reso un resoconto drammatico confessando di aver contribuito a compiere le torture in danno di sua madre e dei suoi fratelli. Ed ha anche raccontato come è stato occultato il cadavere della madre. Incluso il momento in cui è stato dato alle fiamme. Ma che cosa c’è dietro questa strage? Davvero un simile disegno criminale è stato definito in poche settimane? Quelle stesse settimane nelle quali la coppia diabolica si è accampata nella loro abitazione?  La risposta è negativa. Quanto raccontato da Miriam Barreca conferma infatti il dato per il quale la strage di Altavilla Milicia è maturata in un contesto familiare abusante. Un contesto che era già disfunzionale e violento prima dell’arrivo della coppia degli amici diabolici, Sabrina Fina e Massimo Carandente. Non potrebbe essere altrimenti. Quale moglie e madre accetterebbe l’ingresso nella propria abitazione di due estranei se non una donna vittima di ripetuti abusi psicologici? Purtroppo, questa è la dura realtà. Una realtà fatta di violenze, un teatro degli orrori iniziato chissà quanto tempo fa e terminato con la strage. 

Giovanni Barreca e la moglie Angela Salamone
Giovanni Barreca e la moglie Angela Salamone

Una strage spalmata su nove giorni che è cominciata con il femminicidio di Alessandra Salamone e terminata con la morte dei suoi figli Kevin ed Emanuel Barreca. Un teatro degli orrori che assume connotati ancor più agghiaccianti dopo il racconto reso dall’unica superstite. Quella stessa superstite a cui oggi sono state messe le manette ai polsi. Sullo sfondo, dunque, si delinea il quadro di un nucleo famigliare trasformato in un branco nel quale Barreca ha assunto i panni del capo. Con tutte le cautele del caso, visto che abbiamo a che fare con una ragazzina di soli diciassette anni, Miriam Barreca avrebbe aiutato Giovanni Barreca a compiere la mattanza. Ad un certo punto l’uomo insieme alla coppia diabolica ha probabilmente deciso di dare in pasto i figli maschi alla figlia femmina. E lo ha fatto per concretizzare il suo piano diabolico: sottomettere ed annientare tutti i membri a lui legati biologicamente. Come scusa, e solo come tale, ha utilizzato il demonio e le varie infestazioni della casa. La verità è che Barreca ha da sempre, o quasi, gestito l’esistenza dei suoi cari in modo totalmente dispotico. Del resto, sempre secondo quanto riferito dalla superstite, il padre colludeva in questo modo. Lo faceva verosimilmente incentivando la figlia a praticare le violenze. Incluse le torture su madre e fratelli. Un passaggio da incubo. Da quel che sembra, quindi, anche Miriam è stata forse un ingranaggio nella macchina degli orrori azionata dal padre carceriere e dai suoi complici. 

L'abitazione della strage di Altavilla Milicia
L'abitazione della strage di Altavilla Milicia

Ma attenzione. Come ha ricordato il noto avvocato penalista Daniele Bocciolini, nel nostro ordinamento giudiziario un adulto che si avvale e approfitta di un minore di anni diciotto, di una persona in stato di infermità o deficienza psichica per commettere un reato o che con gli stessi partecipa alla commissione di un delitto è punito con una pena più grave. Che cosa significa questo? Significa che bisogna andarci cauti nell’attaccare una ragazza di quell’età. La procura del tribunale per i minorenni farà il suo lavoro. Ma è presto per escludere che Miriam Barreca non abbia subito dei traumi emozionali, come traumi derivanti da totale soggezione e plagio. Datemi retta, quel che è successo ad Altavilla Milicia è un circolo vizioso privo di soluzione di continuità.

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