Carlo Taormina ad alzo zero contro Marco Cappato sul caso della signora veneta che ha scelto il suicidio assistito in Svizzera. L’avvocato ed ex esponente di Forza Italia ha scritto alcuni tweet di fuoco nei riguardi del tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, che ha aiutato la 69enne Elena, di Spinea in provincia di Venezia, a togliersi la vita per prevenire “l’inferno” di un tumore polmonare irreversibile: “cassamortaro”, “in galera”, “concorre ad uccidere le persone, punto e basta”, “penso che questa volta 12 anni di galera li meriti tutti”.
Taormina, raggiunto al telefono, premette: “Mi scuso se qualcuno potrà sentirsi offeso, ma questa è la mia opinione. Credo che ancora in questo Paese valga l’articolo 21 della Costituzione sulla libertà di espressione”. Nel merito, il legale famoso per le sue passate presenze televisive, dai tempi del Processo di Biscardi fino gli scontri nei talk show politici, spiega così la fiammata d’indignazione contro uno degli ex pupilli di Marco Pannella: “Guardando il video in cui la donna ha spiegato la sua scelta, non mi pareva sofferente come in altri casi precedentemente seguiti da Cappato: era serena, lucida, e anche vestita elegantemente”.
Cappato può aver influenzato la decisione della signora Elena? Quest’ultima, stando proprio alla video-confessione, ha voluto ricorrere al suicidio assistito per evitare le sofferenze atroci del cancro ormai incurabile. “Questo non lo so, ma Cappato si è autodenunciato, e qua si parla di concorso in un reato”. Il timore, in sostanza, è che nonostante l’auto-denuncia, Cappato riuscirà a evitare la punizione in carcere: “E certo. Io sono per la vita, per il diritto alla vita. Ma in Italia di questo non si parla, a differenza degli Stati Uniti. Io però rivendico di poter esprimere la mia opinione. Non mi pare sia ancora proibito”.