Milano calibro followers. Così potremmo chiamare l'ultimo affaire du jour per Chiara Ferragni che su Instagram, tramite una story, ha sollevato quello che secondo lei è un punto critico della città lombarda, la sicurezza. E lo ha fatto chiamando in causa il sindaco di Milano Beppe Sala davanti ai suoi 27,5 milioni di followers: "Ogni giorno - ha scritto - ho conoscenti e cari che vengono rapinati in casa, piccoli negozi al dettaglio di quartiere che vengono svuotati dell'incasso giornaliero, persone fermate per strada con armi e derubate di tutto. La situazione è fuori controllo. Per noi e i nostri figli abbiamo bisogno di fare qualcosa. Mi appello al nostro sindaco Beppe Sala". Il riferimento dell'imprenditrice digitale è ai tanti fatti di cronaca urbana accaduti negli ultimi mesi, con una gran frequenza di furti, rapine e in certi casi sparatorie. Ma siamo sicuri che in città ci sia così tanto questo effetto Gotham city come scrive la Ferragni?
Alcuni numeri per un veloce fact checking. Da un lato, secondo la prefettura meneghina, i reati contro la persona sono in forte discesa, dall'altro si registra un aumento rispetto agli ultimi due anni per quanto riguarda le violenze sessuali (da 267 nel 2019 a 285 nel 2021). Qundi non proprio il top. Eppure, anche nella categoria furti, si registra un -37,96% dal 2011 al 2021 e un -21,94% nell’ultimo triennio. Per quello che riguarda - riprendendo la casistica citata dalla Ferragni - le rapine nelle case, si è scesi da un picco del 2014 a un -60% dell'anno scorso, mentre per i furti nelle attività commerciali c'è un calo, ma lieve, nell’ultimo triennio con il -2,4% dei casi. A sostenere la tesi della Ferragni rimangono i numeri delle rapine (questo dato greve) che aumentano dalle 1.920 segnalate nel 2020 alle 2.587 nel 2021. Insomma, Milano non è nè Gotham city e nè Arcadia, ma non sembra affatto essere quella città di rapine e scippi che descrive la Ferragni nel uso Instagram.
Quindi, posto che Milano è più sicura di quello che non sembra, i 27,5 milioni di followers che ha Chiara Ferragni su Instagram possono provocare commenti, condivisioni e notizie (tipo questa qui), ma all'atto pratico, cosa si aspetta? Che da domani la città si riempia di vigilantes? La cronaca nera, come insegnano le raccolte di racconti dello storico cronista di Repubblica Piero Colaprico, a Milano impazza. Sarebbe difficile il contrario in una città di 1,8 milioni di domiciliati (i residenti chissà quanti sono) dove il costo della vita si alza e gli stessi dati riportano un quadro economico delle famiglie preoccupante. Come ha sottolineato su Twitter Federico Ferrazza, direttore di Wired, a Milano l'emergenza è più quella abitativa che relativa alla sicurezza.
Ma forse nella città della fashion week, degli influencer, dell'attico a Citylife e della vita su Instagram, il simposio della fotografia e del beau vivre pensa di essere troppo cool per convivere con la realtà sociale di una grande città. Non che i furti debbano essere la normalità, ma non c'è una metropoli al mondo che non abbia i suoi problemi di ordine pubblico. E gli influencer romani, poverini, fra incendi e cinghilai, cosa dovrebbero dire a Gualtieri?
Oppure, l'ipotesi è un'altra. E se il post fosse un tentativo di ripristinare il trend Ferragnez in politica? Dopo l'Ambrogino d'oro nel 2018, la bagarre per il concerto del Primo maggio nel 2021 e la perculata del cantante con il dominio registrato per il 2023 (fedezelezioni2023.it), Chiara Ferragni e Fedez hanno instaurato un flirt con la politica a metà fra la provocazione e l'intenzione, con un forte potere mediatico e di presenza sui social come primo veicolo di sostegno. Per molti esperti la loro candidatura è una farsa, per altri un ipotetico futuro à la Black mirror dove più follower hai e più potere guadagni nei palazzi del potere. Per questo la storia Instagram di Chiara - maliziosamente - potrebbe nascondere una frecciata, una strigliata a Sala sul tema sicurezza. Un modo per tirare una spallata al sindaco e dire: ehi, occhio che ci siamo anche noi.