"Bastarda", "Puttana", "Imbrogliona". Così viene pacificamente definita Tatiana Tramacere in queste ore sui social. Quegli stessi social che, per una decina di giorni, accendevano ceri e pregavano affinché la ventisettenne, scomparsa nel leccese il 24 novembre scorso, stesse bene. Ora che è stata ritrovata viva - si era nascosta a casa di un amico - il 'sentiment' verso di lei s'è capovolto: tutti tentano di scandagliare il suo privato, cercando macchie e peccati. L'ondata forcaiola è agevolata da titoli clickbait con articoli che accusano la ragazza di aver organizzato la fuga 'solo per aumentare i follower'. Sappiamo se è vero? No, è soltanto una 'voce'. Come le tante che la davano per assassinata, vittima di femminicidio, e che hanno riempito i titoli delle principali testate (costrette poi a scusarsi per aver diffuso 'fake news', ndr). A prescindere da quali saranno le motivazioni del gesto di Tramacere, liberissima tra l'altro di tenerle per sè finché campa, già da qui c'è molto su cui ragionare. Anche se, purtroppo, non si tratta di riflessioni positive sull'andazzo della nostra sconquassata società. Può ritenersi 'normale' un Paese in cui tutti hanno fretta di dire che una donna sia morta? Per poi rimanere delusi, perfino arrabbiati, quando, invece, salta fuori che non lo è? Senza contare che oggi, a furor di popolo, se Tatiana non fosse stata ritrovata, avremmo un innocente, Dragos, già al gabbio. E che ha comunque dovuto convivere con l'etichetta di 'sospettato' prima e di 'assassino' poi per troppo tempo. Nonché per niente. Con la sua faccia sparata come foto apertura di ogni sito nazionale. C'è qualcosa che non funziona qui. C'è parecchio che non funziona qui.
Ora Tatiana, visto che è viva, è accusata dalla pubblica opinione della qualunque: per 'colpa' sua, le forze dell'ordine agiranno con maggior circospezione quando una donna, da ora in poi, sparirà dalla circolazione. Per 'colpa' sua, il femminicidio smetterà di essere preso sul serio, non sarà più considerato un reale problema della nostra società. Per 'colpa' sua. Tramacere, è bene sottinearlo, non ha fatto assolutamente nulla per indurre a pensare il peggio. Il 'peggio' lo hanno ricostruito e infiocchettato i social, inventandolo di sana pianta e con l'aiuto di media (tv e siti) che stavano già scrivendo il necrologio dell'ennesima 'vittima', giusto per portarsi avanti. Nel corso di questa decina di giorni 'sapevamo' tutti come sarebbe andata a finire la vicenda. Mentre social e testate si trasformavano, al solito, in circensi Cluedo in cui il dito veniva puntato, in modo nemmeno troppo implicito, contro Dragos Ioan Gheromescu, l'amico rumeno, purtroppo qui la nazionalità è rilevante anche per capire l'odio che si è generato verso di lui, con cui era stata avvistata in pubblico per l'ultima volta prima di far perdere ogni traccia di sé.
Ora salta fuori che Tatiana Tramacere, di propria volontà, abbia voluto allontanarsi dalla sua famiglia. Non se ne conoscono ancora le ragioni, l'unica cosa che si legge in giro è quanto sia stronza. Perché abbiamo visto piangere i genitori in tv, mentre lanciavano un appello per farla tornare a casa sana e salva. Perché non si fa così, e qui potremmo pure concordare, perché ha preso in giro tutta l'Italia - no cari, è 'tutta l'Italia' che s'è presa in giro da sola improvvisandosi, al solito, Basil L'Investigastocazzo. Insomma, perché è viva e invece avrebbe fatto più gioco, specie lato engagement e click, se fosse stata ammazzata. Da un uomo, anzi, da un 'rumeno' di cui si fidava. Spero possiate vedere l'atroce cortocircuito di questa situazione. Ce n'è più di uno, a ben guardare.
Eppure Tatiana Tramacere non è una concorrente del 'Grande Fratello' o di qualunque altro reality, non è detto che abbia agito per strategia, per fare hype, per accumulare follower sul profilo Instagram. Siamo così abituati a vedere in azione ambigui influencer, a cui però perdoniamo tutto, da pensare che qualsiasi altra persona agisca 'come loro'. Se una ragazza, anzi una donna di 27 anni, scappa di casa e vuole darsi alla fuga, è possibile che abbia delle motivazioni, qualsiasi esse siano, giuste o sbagliate, che esulano dalla bramosia di engagement. L'intenzione di Tatiana era quella di scomparire, non di apparire. Se è saltata alla ribalta deggli onori prima, quando la si pensava 'vittima', e dei disonori poi, ora che sappiamo stia bene, della cronaca nazionale è un (grosso) problema della cronaca nazionale. Nonché della pubblica opinione che di morti ammazzati oramai si nutre a colazione, pranzo, merenda e cena. Vi pare normale che ogni contenitore (un tempo) di 'intrattenimento' tv ora si occupi sempre e solo di cadaveri? Di più, vi pare utile a qualche cosa, oltre allo share? Speculazioni sull'ultimo pasto, sulle perizie del coroner di turno, gli avvocati che diventano superstar televisive e tutto questo sulla carcassa di qualcuno, molto più spesso di qualcuna, che ci ha lasciato le cuoia in modi orribili. Non è intrattenimento, è morbosità, sciacallaggio. E da cotanto sciacallaggio trasmesso h 24 siamo oramai totalmente abbindolati, tanto da non essere più in grado di riconoscere un lieto fine, quando una vicenda va a finire pressoché bene. Da non riuscire a sentirci sollevati quando la donna scomparsa non è morta. Perché ci si è rotto il 'giochino' della becera indignazione/speculazione a corpo ancora caldo. La rabbia è rimasta, però, e allora che si fa? Andiamo a sfogarla contro la non vittima, come se ci avesse presi per il culo.
Passiamo ora all'amico Dragos che ne ha coperto la fuga, per affetto, permettendole di rifugiarsi nella soffitta di casa sua. Il 30enne ha pur detto molte volte di aver provato a farla ragionare, purtroppo invano. Se vi si presentasse un'amica con l'intenzione di scappare via, magari per sempre, non la ospitereste? Anche solo per capire cosa stia accadendo, per 'farla ragionare', appunto, per cercare di risolvere la situazione col dialogo. No, meglio lasciare che si allontani nella notte, in preda a chissà quali mostri personali oltre a quelli che avrebbe molto probabilmente incontrato sulla via. Mi auguro che nessuno ragioni così. Farlo sapere alla famiglia? Sì, ma se la ragazza proprio da lì stava fuggendo, perché non aspettare che si calmassero un attimo le acque? Riportarla a casa subito, forse, non avrebbe fatto un favore a nessuno: esiste la concreta possibilità che sarebbe scappata di nuovo, magari davvero senza rifugiarsi da qualcuno che le volesse del bene e facendo perdere completamente le proprie tracce. Accoglierla è stata una grossa e rischiosa responsabilità che Dragos si è preso. Forse la più logica, magari un po' troppo ottimista. Ma non certo criminale. Eppure, negli ultimi giorni abbiamo letto ovunque di lui come di un delinquente, un 'sospettato', un 'assassino' perfino. Perché gli uomini, si sa, non possono proteggere, cercare di aiutare le donne. Loro le uccidono. E basta. Altrimenti non è trend e allora non importa a nessuno.
Non sappiamo le motivazioni per cui Tatiana sia fuggita (e, per come girano le cose sui social, mi auguro che non lo sapremo mai, finirebbero comunque nel tritacarne, alla gogna, senza alcun rispetto né comprensione). Ma c'è moltissima gente che, acquisita l'informazione che la non vittima stia studiando Psicologia, inveisce affinché l'Università la cacci, non le lasci completare gli studi. La rabbia del popolo era prontissima a indirizzarsi contro Dragos, anzi lo stava già facendo, ma ora che lui non ha responsabilità, qualcuno deve pur 'pagare' e finire alla gogna per... per cosa? Perché vi siete agitati pensando fosse morta e invece non lo è? Ci siete rimasti male? L'ipotesi di procurato allarme è certamente al vaglio delle forze dell'ordine, ma le forze dell'ordine non sono Giuseppina, Gertrude e Paolino di X che, invece, si sentono tali e sparano sentenze, invocando la ghigliottina per colei che ha osato non farsi ritrovare morta ammazzata in qualche vicolo buio.
Mentre divampa il delirio contro Tramacere, nessuno o quasi pensa a una parte del problema che invece non è affatto un dettaglio. Ossia che di Dragos i media prima e la gente sui social di rimando poi, si è scritto e detto di tutto: il trentenne è stato dato in pasto alla pubblica opinione nazionale in qualità di stalker, di ossessionato, di sospettato e poi perfino di assassino. Con la foto della sua faccia ad aprire, insieme a quella della 'vittima' Tatiana ogni articolo dalle testate più prestigiose alla home del ilmiolabrador.it. Tutto questo per cosa? Per fare click, engagement, hype. Sul volto di un innocente, quantomeno non reo dei crimini orrendi che gli sono stati imputati 'perché tanto si sa che va a finire così'. Mi auguro che Dragos diventi molto ricco grazie a chiunque abbia usato la sua immagine con la scritta 'omicida' sopra e sotto.
E allora stavolta a Cluedo ci giocate la prossima, cari Basil Investistocazzo. Se rivolgeste la rabbia che avete verso qualcosa che impatta realmente sulle vostre vite (precariato, salario minimo, costo della vita e così via), coesisteremmo tutti in una società certamente migliore. Invece, è questo il 'benessere' che abbiamo (e per cui ci battiamo) oggi: il daje all'untore mentre il mondo va a farsi fottere intorno a noi. Noi che siamo troppi impegnati a digitare improperi verso questo o quel 'caso di interesse nazionale'. Quello di Tatiana Tramacere e di Dragos, però, non importa come ve lo stiano raccontando, non è un 'caso di interesse nazionale. È soltanto il caso che vi facciate, per una buona volta, i sacri cazzi vostri.