Premessa importante: ogni reality è un racconto, una fiction in cui i vari personaggi agiscono all'interno di una trama che potrebbe essere magari verosimile, ma difficilmente vera al 100 %. Sono gli autori, a monte, a scegliere quali storie il pubblico si sciropperà poi per mesi, con maggior o minor entusiasmo a seconda dei casi. Ne consegue che qualsiasi giudizio o commento sulle gesta dei concorrenti equivalga a prendere le parti di Titti o di Gatto Silvestro. Visto che tale (fondamentale) discrimine non è ancora chiaro all'universo mondo, anno delle Signore 2025, tocca ribadirlo: qualunque discorso e/o polemica non è una critica personale ai partecipanti, ma alla narrazione che di loro viene fatta in tv, al copione a cui prendono volontariamente parte. Troviamo sia una buona notizia, dunque, che 'Temptation Island' abbia scelto di aprire la quarta puntata con una storia che sovverte il classico cliché della donna vittima dell'uomo manipolatore (e/o geloso, australopiteco, aggressivo, terrapiattista, pescate pure una carta dal mazzo). Il falò di confronto tra la fidanzata Denise e il suo compagno Marco ha dimostrato come anche il gentil sesso sappia manipolare bene assai, padroneggiando qui la mistificatrice arte del gaslighting, di solito imputata ai maschiodi, carogne per natura. Marco ha visto per quattro settimane video della partner intenta a broccolare un tentatore 24enne, Flavio. Ma, quando la affronta per chiedergliene conto, lei nega, come non fosse mai successo: è stata solo un'impressione (erronea), Marco si sbaglia, ha le traveggole, poverino, sragiona per la rabbia, 'It wasn't me' di Shaggy docet. E tutto questo bel lavaggio del cervello, stavolta, l'ha fatto una femmina. Come la mettiamo?
La mettiamo che, come accade nella vita reale, pure le donne possono essere (o comportarsi da) stronze, manipolatrici fatte e finite. Non un'enorme scoperta, in un mondo onesto, ma in questo mondo qui, imbevuto di retorica unilaterale, è davvero incoraggiante che tale enorme elefante nella stanza venga mostrato a milioni di spettatori, su Canale 5, nel reality più seguito dell'intera stagione televisiva. Perché, per una volta, vediamo una realtà di cui si parla poco e niente, ma che fa male alla stessa maniera, non conta che a subirla siano donne o uomini. Veniamo ai fatti.
Denise, 36 anni, sta con il 31enne Marco da quasi un lustro di reclusione sentimentale. L'ha scovato in vacanza a Ibiza, dove lui, giovanissimo, faceva il dj e viveva beato di nottate in discoteca. Quella che poteva/doveva essere un'avventura estiva, si è poi trasformata in qualcosa di più. È lo stesso Marco ad ammetterlo: "Mi sono innamorato e, a quel punto, l'ho seguita tornando in Italia con lei". Da lì, fa il reception in un bed&breakfast, i due convivono e oggi sono in crisi. Così, partecipano al reality cervante di Canale 5, da copione, vogliono testare la loro unione. Bene. Ma che cosa va storto?
Fin dal primo secondo, Denise s'ingrifa per il belloccio tentatore Flavio, 24 anni. Tanto che al marcantonio non tocca manco lavorare: sembra lei quella piazzata lì per sedurlo. La nostra, in svariate e quotidiane conversazioni col manzo, deride il poro fidanzato Marco, tessendo le lodi di questo qui, invece, conosciuto da cinque minuti: "Ah, come sei maturo! Il mio alla tua età stava a sbocciare champagne in discoteca, mentre tu hai un cervello grosso così, si vede che sai già cosa vuoi dalla vita!". Sta forse parlando con un premio Nobel? No, con un ragazzo che, dopo aver tentato la strada del calcio, mo' è sbarcato in tv, nel reality più becero che ci sia, a mostrare i bicipiti e scoccare occhiate languide a chiunque gli passi davanti. Con tutto il rispetto, e posto che a 24 anni nessuno sia chiamato a essere per forza Presidente della Repubblica, anche meno.
Non paga, costei paragona il 'suo' Marco alla "morte", dichiara a ripetizione di sentirsi "felice senza di lui", dopo così tanto tempo. Marpioneggia Flavio, mentre definisce il partner "come un guinzaglio che mi trattiene, mi tira indietro". Dopo quattro puntate di calvario, Marco s'incazza e, invece di spaccare tutte cose come fanno gli altri compari che tiene là in mezzo, sprinta e corre verso il villaggio dove alloggia Denise, vuole parlarci subito, capire cosa stia succedendo, non gliene frega niente di farsi una puntata in più, deve chiarire. Ecco arrivare, dunque, il falò di confronto tra i due. Che riserva una grossa sorpresa...
La sorpresa è che Denise, semplicemente, fa quella che casca dal pero. Non ha idea del perché Marco abbia voluto richiedere con tanta urgenza 'sto falò, lei non ha fatto niente. Mentre il fidanzato le mostra i video dei maltorti, lei continua a negare, a minimizzare di fronte alla più cristallina evidenza. E questo, signore, si chiama gaslighting: la questione non è quello che è successo, ma come Marco si sia (erroneamente, ovvio) 'sentito' di fronte a comportamenti perfettamente normali, da nulla. Molto brava a intortare, Denise non molla nemmeno un secondo: procede a far credere a Marco che ciò che abbiamo visto tutti, il suo trescare con Flavio, non sia mai accaduto. Piazza pure un piantino a secco, estenuata dal dover spiegare l'ovvio. E una persona che piange, ovvio, ha sempre ragione, poverina. (Emoji della volpe rossa).
Non finisce qui, oltre a mistificare, Denise attua un'altra tattica tipica del gaslighting: messa di fronte alle proprie responsabilità fattuali, tira in mezzo una roba che non c'entra niente, ma la dice in tono grave, gravissimo. Eccola qui: "Tu adesso mi parli così, aggressivo, ma sai bene quanti like hai messo su Instagram, subdolamente". Goal! Marco ora, colto alla sprovvista, inizia a giustificarsi per questa cosa, a difendersi, perdendo di vista il punto vero della situazione: la tresca tra Denise e il tentatore. La controparte è riuscita a spostare il focus dalle proprie malefatte a quelle del fidanzato, pur pretestuose e perpetrate eoni orsono. A dimostrazione di quanto lo stronzo, dopotutto, sia lui. E lui, quasi quasi, ci casca. Lei è così determinata, una schiacciasassi, a negare l'evidenza che, al termine del martellamento verbale, il malcapitato non sa più niente, cosa sia vero e cosa invece no, forse neanche il proprio nome di battesimo. A questo punto, potrebbe chiamarsi Margherita, sì, se lo dice Denise, allora sì. Basta che 'sto strazio finisca.
Per il momento, Marco ha deciso di lasciare il programma da scapolo. Ma non ci vuole molto a intuire che ci ricascherà di nuovo. È purtroppo innamoratissimo, cederà. A prescindere dai fattacci, reali o presunti, di questi due, comunque, la (buona) notizia resta: gaslighting, manipolazione, tossicità e compagnia per una volta sono stati mostrati perpetrati da una femmina, non da un maschio orrendo 'come al solito'. E c'è di che festeggiare: la strada è ancora lunga, ma prima o dopo, forse nel 3025, l'ovvia realtà sarà chiara pure ai ciottoli di fiume: i comportamenti manipolatori e nocivi ai danni dell'altro non dipendono da ciò che ci si ritrova in mezzo alle gambe, ma dall'indole di ogni individuo, maschio o femmina che sia. Anche oggi, infatti, si dovrebbe parlare, per amor di verità, di 'soggetti', di 'persone' tossiche, aggressive, quello che vi pare. Senza affibbiarne il monopolio a un genere o all'altro. Perché 'ragionare' a compartimenti stagni non ha senso mai, figuriamoci nel tentativo di descrivere un'intera società. Curioso che a cercare di evolvere la pubblica opinione sia il reality (considerato) più becero e trash della nostra tv. Si vede che gli espertoni, gli intellettuali duri e puri, stanno ancora troppi impegnati a scornarsi sul corretto utilizzo di asterischi e schwa. Mentre, a sorpresa, 'Temptation Island' ha fatto anche cose buone...