Se c’è una costante nella carriera di Teo Mammucari, questa è la capacità di suscitare polemiche. Provocatore di professione, maestro di sarcasmo e conduttore dal carisma spigoloso, arrivato a 60 anni (il 12 agosto scorso) sembra sempre camminare sul filo del rasoio tra il successo mediatico e il linciaggio pubblico. Proviamo quindi a ripercorrere la sua carriera attraverso i momenti più controversi, partendo dagli episodi recenti fino alle origini della sua parabola televisiva. E non si può che iniziare dalla fine, con l’abbandono furioso a Belve. Mammucari partecipa al programma di Francesca Fagnani, ma l’intervista dura poco (si dice che andranno in onda stasera 5 minuti). Dopo alcune domande, lascia lo studio visibilmente irritato, con pubblico e produzione sbigottiti. La Rai decide comunque di mandare in onda la registrazione monca, trasformando il suo abbandono in un evento televisivo (virale?).
Facendo un passo indietro al 2023, eccoci nello studio di Ballando con le Stelle dove Mammucari si scontra pubblicamente con Selvaggia Lucarelli durante il programma di Rai 1. Gli scambi tra i due sono da subito acidi, ma il vero caos esplode dopo un video sui social in cui scherza con la sua partner di ballo Anastasia Kuzmina, considerato da molti fuori luogo. Come se non bastasse, chiama il giornalista Antonio Caprarica "un tronco che parla inglese" e "un cane", scatenando una tempesta di critiche e sfiorando una "rissa" dietro le quinte. Poco tempo prima, però, Mammucari aveva dato l'addio a Le Iene in modo altrettanto burrascoso. Aveva infatti lasciato la conduzione in circostanze poco chiare. Mediaset aveva parlato di una "decisione consensuale", ma le voci di forti tensioni interne si moltiplicano. Qualcuno parla di incomprensioni con la produzione, altri di insoddisfazione per la gestione dello show.
Ma tutta la carriera di Mammucari è costellata di scazzi. Nel 2014, durante una puntata di Tu sì que vales, lancia una serie di battute sferzanti contro Belen Rodriguez, che vengono percepite come sessiste. Il pubblico si divide: chi lo difende come "provocatore naturale" e chi lo accusa di essere semplicemente volgare. Nel 2012, invece, in un’intervista dichiara apertamente le pesanti critiche a diversi colleghi, compreso Enrico Brignano. Selvaggia Lucarelli lo difende, sostenendo però che è solo "un comico senza particolari doti artistiche". La risposta di Teo su Twitter infiamma ulteriormente il dibattito. È l’ennesimo scontro senza esclusione di colpi. Ancora, nel 2006 con Distraction, game show surreale e controverso, spinge i concorrenti a sfide estreme e potenzialmente pericolose. Gli spettatori restano scettici: alcuni si divertono, altri scrivono proteste infuocate contro il format considerato diseducativo.
È comunque già dagli esordi che Teo Mammucari dimostra una certa insofferenza alle regole. Nel 2002 è al timone di Veline, lo show che seleziona le ballerine di Striscia la Notizia. Il programma viene accusato di sessismo e di oggettivare le donne, con il conduttore nel mirino delle critiche per il tono ironico adottato nelle presentazioni delle aspiranti showgirl. Così come due anni prima: nel 2000 al suo esordio televisivo, Mammucari alla guida di Libero, fa discutere per gli scherzi telefonici ai malcapitati, che però diventano un cult ma anche un caso mediatico. I critici lo accusano di essere troppo sopra le righe e di svalutare il ruolo della donna (Flavia Vento è ingabbiata sotto al tavolo in un cilindro di plexiglass), oltre che di sfociare spesso nel cattivo gusto. Il pubblico, però, lo premia: il programma vola negli ascolti e fa di Teo una star della tv. Guardando indietro, insomma, è chiaro che Teo Mammucari non è solo un conduttore, ma un personaggio pubblico capace di accendere discussioni ovunque metta piede. Ad alcuni manca quando sparisce dagli schermi, altri lo vorrebbero bandire dal piccolo schermo. Ma se c’è una cosa certa, è che la sua carriera è una continua sfida alle convenzioni, fatta di successi, cadute e innumerevoli ritorni in scena. In questo modo, nel bene e nel male, uno di quei personaggi che non lascia mai indifferenti. Perché in un mondo di trasmissioni ovattate e risposte preconfezionate, lui è sempre stato l’anomalia che non si può certo ignorare.