Il senatore ed ex ministro dei trasporti Danilo Toninelli (Movimento 5 Stelle) torna a parlare del caso dell’acquisto di un suv diesel praticamente in contemporanea alla promozione fatta in qualità di membro del Governo all’auto elettrica come “vera rivoluzione”. Nel corso della stessa intervista, prima Toninelli aveva sbandierato la scelta del suo ministero di sostituire l’auto blu con una elettrica e aveva indicato una serie di misure per agevolare l'uso delle vetture con alimentazione ecologica, dopodiché aveva rivelato di aver acquistato per sé e per la sua famiglia una Jeep Compass a gasolio.
Ora il pentastellato torna sul tema: “Ma Toninelli – risponde in terza persona secondo quanto riportato dal Fatto all’osservazione “il giorno che promuove l’auto ibrida annuncia di aver appena comprato un Suv e per giunta diesel” – in tasca non aveva i soldi per comprare l’auto ibrida, cosa doveva fare? Andava a piedi?” In precedenza il senatore aveva riferito di aver comprato il suv a km zero: “Alcuni mi chiedono perché abbia preso una auto diesel, mentre come Ministero e come Governo spingiamo sull’elettrico. La risposta è molto semplice: per ragioni di natura economica. Un’auto usata costava molto di meno di una nuova. Ancora oggi, infatti, continuo a tagliarmi lo stipendio e a condurre la stessa vita che facevo prima di diventare portavoce in Parlamento. Inoltre, l’auto in famiglia la usiamo principalmente per lunghi viaggi, e oggi in Italia purtroppo non ci sono abbastanza colonnine di autoricarica per l’elettrico. Due problemi che so che mi accomunano a milioni di famiglie italiane”. Apprendiamo dunque che anche per un senatore (allora ministro, peraltro delle infrastrutture e dei trasporti, dunque teoricamente competente) un’auto elettrica o ibrida costa troppo, oltre a non essere pratica.
Anche se la sua esperienza da ministro non è andata particolarmente bene (nonostante le tesi della sua autobiografia venduta solo su Amazon, un libro “scritto tutto da solo”), Toninelli rivendica dei successi. Per esempio? Il monopattino: “Il malanimo spiega tante cose: perché non giudicarmi per quel che ho fatto a favore della cosiddetta mobilità dolce e poco inquinante? I monopattini nelle strade, per esempio sono opera mia”.
E poi? “Ho avuto un potere enorme e non mi sono mai risparmiato di esercitarlo contro i vecchi bastioni della rendita parassitaria, contro chi aveva le leve lunghe di un potere immortale. Sono giunto al Ministero con la favolosa ingenuità del dilettante, di chi non aveva consapevolezza di quel che provocava con le proprie decisioni. Senza quell’incoscienza ti arrendi prima di iniziare. […] Chi avrebbe fatto la guerra ai Benetton come l’ho fatta io?”
Secondo qualcuno però su Autostrade e altro Toninelli era bene o male un dilettante allo sbaraglio: “Allo sbaraglio un corno. I Benetton intanto – la sua replica ad Antonello Caporale – hanno ripagato sia il ponte che le case degli sfollati. Il decreto Genova l’ho scritto io!”