Io sto con la Ferragni e Fedez, pur essendo all’opposto del loro stile di vita e di pensiero (però ho parlato qualche volta con Fedez al telefono e non se la tira per niente e ci si capisce), ma è normale, in fin dei conti sono solo il più grande scrittore italiano, ma non sopporto l’ipocrisia. Collaboro in esclusiva per Il Giornale che mi paga e mai mi ha censurato un pensiero, un’opinione: se è colpa mia essere libero, è merito del Giornale continuare a tenermi, oggi come oggi non è scontato.
Tanto per cominciare, tornando a Chiara, per quale ragione Balocco e Dolci Preziosi non ricorrono nei discorsi di indignazione, rivolti solo verso la Ferragni? E com’è che ci pare così credibile che colei che ha messo su un impero con la propria immagine, si giochi la reputazione per poco più di un milione?
Se la Ferragni fosse stata un politico sarebbe scattata subito la difesa del “poteva non sapere”, solo che nel suo caso mi pare evidente che non sapesse e si dia per scontato il contrario. Questo sarà verificato nelle sedi opportune, mentre il linciaggio a cui è sottoposta lo trovo ingiustificabile, perfino Wanna Marchi si è messa a fare la morale. E com’è che a infilzare il coltello nel pandoro e nelle uova della Ferragni sia la solita tuttologa (Selvaggia Lucarelli, ndr) che fa tanto la giudice di ballerini per la Tv di Stato quanto la critica cinematografica dei video di propaganda di Zelensky che racconta un paese sotto le bombe?
Che è la stessa signora che la beneficienza si fa ma non si dice? (Chi dice che non si dice in genere non la fa, morale molto cattolica). Tutto questo mentre il nostro paese va a rotoli riducendo a rotoli di carta igienica il Mes e trattati vari e candidandosi a essere l’ultima carrozza del carrozzone europeo? In tutto questo i garantisti dove sono finiti? Non ci sono mai stati, ma che comodità rivolgere l’attenzione pubblica su Chiara Ferragni, strumentalizzando l’odio sociale verso la ricchezza.
Ma proprio la ricchezza di Ferragni e Fedez (che non costa un euro alle tasche dei cittadini, mentre i giudici di Ballando li pago anche io) è il loro alibi: per un’influencer mondiale, fosse pure stata disonesta, il gioco non valeva la candela. Anche se secondo me il Presidente del Consiglio qui è stato frainteso: Giorgia ha detto “basta ascoltare gli influencer”, e non ha nominato la Ferragni. Credo fosse un’autocritica. Baci e ciao guys.