Sono trascorsi esattamente quarant’anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, la cui unica colpa, molto probabilmente, era quella di essere una delle poche cittadine vaticane. La ragazza con la fascetta nera, è così che in buona parte è ricordata nell’immaginario collettivo, per via di quei striscioni che nel 1983 tappezzavano Roma con il suo volto. Di lei quindicenne c’è solamente un filmato, diffuso qualche anno fa e che secondo suo fratello Pietro la rappresenta molto. C’era una volta, all’inizio degli anni 80, un programma televisivo chiamato Tandem, andato in onda dal 1982 al 1985, in cui Emanuela Orlandi è stata ospite il 20 maggio 1983, appena un mese prima della sua scomparsa, insieme a tutti i suoi compagni di classe del liceo scientifico che frequentava.
Per ricordare il quarantennale della scomparsa di Emanuela, su La7 è andato in onda uno speciale di Atlantide, programma televisivo condotto dal giornalista Andrea Purgatori, che segue da sempre il caso. Durante la puntata Pietro Orlandi ha commentato le immagini di sua sorella ospite a Tandem: “Aveva partecipato nel maggio del 1983, un mese prima di sparire. È stato un colpo, come rivederla viva dopo tanto tempo. Non potevo immaginare che solo un mese dopo la nostra vita sarebbe cambiata per sempre”. Emanuela si alza dalla sedia dove era seduta insieme ai suoi compagni di classe, e getta i suoi lunghi capelli neri dall’altra parte, gesto che ripeteva spesso, un gesto che, come racconta Pietro nella commozione, la caratterizzava molto.