Cecilia De Astis, 71 anni, è stata uccisa a Milano dopo essere stata travolta da un’auto pirata rubata guidata da un tredicenne. A bordo con lui, altri tre ragazzini, tutti rom (nomadi). Per alcuni quotidiani, l’ultimo dettaglio finisce “sepolto” nell’impaginazione. Per Daniele Capezzone, invece, è il punto di partenza: “Atroce fatto avvenuto a Milano - dice nella sua Rassegna Scorrettissima - una donna è stata uccisa, travolta da un'automobile. Ma guidata da chi questa automobile? Da quattro ragazzini rom. L'auto era stata rubata. I ragazzini hanno poi cercato di nascondersi nel campo rom. Impressiona l'età dei piccoli assassini, 12 anni, 13 anni, tre maschietti e una femminuccia. Purtroppo non impressiona il contesto di illegalità in cui questi ragazzini sono stati tirati su. La novità è che stavolta c'è scappato il morto, ma il contesto di illegalità, di crimine come dimensione ordinaria di fare male agli altri, come modo ‘normale’ di vivere la vita non sorprende nessuno”.
Qui Capezzone, direttore editoriale di Libero, non si ferma alla cronaca, ma attacca il racconto mediatico: “Attenzione però, perché oggi i giornali fanno le capriole, la più parte dei giornali, per nascondere il fatto che si trattasse di bambini rom o comunque per avvolgere tutto in una fuffa sociologica. ‘I bambini, ma che sorpresa signora mia’. Non manca il partito di chi dice è colpa di Salvini. Avendo il leader leghista ribadito come i campi vadano sgomberati e eliminati, avendo la Lega posto questa questione, beh, che facciamo? Parliamo della donna uccisa? Parliamo dell'illegalità nei campi rom? No, diamo una botta in testa a Salvini. Questo è il modo in cui ne escono alcuni quotidiani”.

La rassegna: chirurgia dell’omissione
Capezzone inizia il suo giro dei titoli: “Corriere della Sera, e qui cominciamo con ‘Direttore, come nascondiamo il fatto che c'è di mezzo un campo nomadi, bambini rom?’ Cominciamo le operazioni di offuscamento. Corriere della Sera: ‘Auto pirata. Presi quattro bambini’. Ah, quindi è stata l'auto pirata? Va bene”.
Con Avvenire il trattamento è diverso ma non meno criticato: “La parola rom in evidenza la trovate su Libero, sul Giornale e su La Verità. Vediamo come conducono gli altri le operazioni di offuscamento. Allora cominciamo dal quotidiano dei vescovi Avvenire, dove in prima la parola rom c'è, siamo nel taglio medio: ‘Lo shock per quattro ragazzini rom, lasciati soli, finiti a uccidere’. Ma come lasciati soli? Il problema qui è esattamente il contesto che non li lasciava soli ma li orientava in quel modo. E quindi il pezzo… ‘Si può fare qualcosa aiutando i genitori a dare importanza alla scuola’. Ah beh, alla famiglia in cui il padre entra e esce dal carcere, tra furti e cose, passa uno e dice ‘mi raccomando eh, la scuola è importante, com'è andato suo figlio al secondo trimestre?’, e vedi come si impressiona quello. Vabbè, Avvenire la risolve così”.
Di nuovo sul Corriere: “Il Corriere della Sera, in prima ‘Auto pirata, presi quattro bambini’, non si capisce niente manco a pagina due, ‘I bambini dell'auto pirata incastrati dalle magliette’, poi nelle pagine successive comincia a comparire il campo e allora uno comincia a capire. Mentre grande ritorno di Walter Veltroni che, che dice? ‘La sicurezza è un problema importante’. Eh guarda, meno male che ce l'ha detto Veltroni”.

Il Fatto e la politica rovesciata
Sul Fatto Quotidiano di Marco Travaglio Capezzone è diretto: “La strategia di offuscamento prosegue. Il Fatto Quotidiano, è un francobollino in prima nel taglio basso: ‘Rom, Salvini urla ma su quell'area decide il Viminale’, e a pagina 15, il nemico è Salvini. Quindi c'è l'auto che si schianta, evidentemente l'impatto è stato notevolissimo, ma poi il problema è Salvini: ‘Bambini rom investono donna, Salvini sbraita ma sbaglia tutto’. Quindi è colpa di Salvini”.
Qn e Messaggero: “Fanno la medesima scelta Quotidiano Nazionale e Il Messaggero. Obiettivo: far capire niente. Foto notizia, Qn ‘I quattro baby pirati della strada’ e Il Messaggero ‘I baby pirati che uccidono a 13 anni’. Vabbè, ma da dove venivano? Non si sa”.
Il gruppo Gedi e la parola tabù
“Andiamo a chiudere il giro con il gruppo Gedi, Stampa e Repubblica. Stampa, titolo in prima per non far capire: ‘Investita e uccisa, i pirati sono quattro bambini’. Pagina due, stessa canzone: ‘Investita e uccisa da quattro bambini, un tredicenne guidava l'auto rubata’. Rom parola proibita, evidentemente. E poi eh, che non lo fai un pezzo con Flavia Perina che firma per dire che Salvini è una canaglia? ‘Momento d'oro per Matteo Salvini, che può rilanciare il suo radere al suolo versione 25 dell'inno alla ruspa che 10 anni fa finì pure sulla t-shirt, radere al suolo i campi, chi li abita’. Ma come, chi li abita? Ma che dice la Perina? ‘Radere al solo i campi, chi li abita, colpevoli e innocenti’. Ma che dici, ma che dici? È esattamente la prospettiva di sgombero dei campi quella che pone le basi per ciò che Perina dice di auspicare, cioè l'integrazione di quelli per bene che faranno il piacere di mettersi in graduatoria per una casa e aspetteranno il loro turno. Quindi chi vuole stare nell'illegalità ci stia e ne subisca tutte le conseguenze. Chi vuole stare nella legalità ci si metta, indipendentemente da etnia, passaporto, cittadinanza italiana, cittadinanza straniera e usi e costumi e provenienza”.
Repubblica: la rivelazione tardiva
“Manca Repubblica per chiudere il giro. Pure qui non si capisce niente in prima: ‘Sull'auto pirata a meno di 14 anni, è scontro politico’. E a pagina 6 pure qui offuschiamo: ‘Fermati i ragazzini pirata che hanno travolto l'anziana, non sono punibili per l'età’. Cerca, cerca, cerca, la parola rom non c'è nemmeno nel sommario. Quindi cerca, cerca, cerca, cerca, cerca. Insomma, che meraviglia. Soltanto a pagina 7: ‘Noi poveri, non animali. E dal campo Rom piovono pietre e insulti’. Ah, quindi era il campo rom? Ma lo capiamo a pagina 7, quindi poverini sono loro che si lamentano del trattamento che ricevono. Per inciso, hanno preso a pietrate ieri sera alcuni giornalisti, una troupe del TG4, l'ha raccontato l'inviato di quel telegiornale.”
Capezzone continua: “E poi che non lo fai in un commento di fuffa purissima da parte di Viola Ardone dal Brasile? Eccoci qua: ‘In quale punto della sua giovanissima vita quel bambino è stato abbandonato e da chi? Chi ha tradito la sua infanzia e chi mai potrà ridargliela?’ E chi è stato, chi è stato, chi è stato? Ma l'ipotesi che quei genitori abbiano allevato i bimbi in un ambiente in cui rubare è normale, fare male agli altri è normale, ma questa ipotesi qui facendo una seduta di approfondimento di Viola Ardone riunita col Suor Filomena? Potrebbe magari essere suor Filomena, più saggia, a dire: ‘guarda che c'è un problema con i genitori’?”
Il montaggio è impietoso: una parola sparita dai titoli e un bersaglio mediatico spostato dai protagonisti della cronaca a Salvini. È prudenza lessicale o censura narrativo-giornalistica?
