Esattamente come era successo a Rick Karsdorp dopo le dichiarazioni di José Mourinho, anche Nicoló Zaniolo si è ritrovato a fare i conti con le ire di alcuni tifosi della Roma. Questa volta, però, non si è trattato di striscioni o scritte offensive, ma di un incontro faccia a faccia sotto casa del numero 22 giallorosso. Nella notte tra domenica e lunedì, dopo la sconfitta della Roma a Napoli, una quindicina di persone si sono radunate presso la sua abitazione per “incoraggiarlo” a trasferirsi il prima possibile.
I fatti. Al ritorno a casa, il calciatore è stato accolto da ultrà ostili che lo hanno inseguito in auto e minacciato di morte, fatto che lo ha spinto a chiamare la polizia per chiedere aiuto. Rapidamente una pattuglia è arrivata alla residenza per garantire la sicurezza sua e della famiglia. “Non si può vivere così”, il pensiero dei genitori. Non a caso dopo Napoli - Roma, la madre era intervenuta su Instagram per difendere il figlio e sé stessa dalla raffica di insulti ricevuti. Francesca Costa ha infatti postato un'immagine della piccola barriera fuori Trigoria (accompagnata da una localizzazione) con una didascalia inappropriata: “Zaniolo boia, tua madre è una...”. Un’intimidazione in piena regola, che complica la sua permanenza nel club. Intanto il caso continua: l’attaccante, ieri a La Spezia per un permesso concesso dalla Roma, al fine di staccare la spina dal clima rovente della capitale, sarebbe dovuto rientrare oggi a Trigoria per gli allenamenti, ma non s’è visto. E ora rischia seri provvedimenti disciplinari da parte della società.