No, le auto elettriche non piacciono proprio a nessuno; o perlomeno piacciono a sempre meno persone. Di sicuro non piacciono a Roberto Parodi, giornalista e conduttore televisivo, che non si è mai tirato indietro quando (via social) c’era da criticare alcune politiche ambientaliste provenienti dall’Ue, che adesso sembra aver cambiato idea sulla transizione elettrica, o dal sindaco di Milano Beppe Sala, più volte attaccato dal Parods. Questa volta, però, l’invettiva contro i motori a emissioni zero non arriva da Instagram, con uno dei suoi classici video ironici, ma direttamente da un’intervista rilasciata a Adriana Mermiroli de La Stampa. “Giornalista, scrittore e viaggiatore overland, incidentalmente fratello di Cristina e Benedetta, è da alcuni anni influencer provocatorio, ironico e divertente con una milionata di follower che intrattiene sulle cose della vita, le moto, il buon cibo e i vini, gli stili di vita via social”. Ecco il profilo di Parodi, un uomo dalle molteplici vite: laureato in ingegneria meccanica, dirigente di banche internazionali e, superati i cinquant’anni, personaggio in tv e adesso uno dei volti più conosciuti e seguiti dei social su cui parla delle cose che lo fanno più incazzare, come “i finti guru con la risposta pronta su tutto (a pagamento), chi ostenta, i Briatore e i Salt Bae, il politicamente corretto, i pedoni”, ma soprattutto il suo grande amore per l’automotive (e per il Naftone), e l’odio per l’elettrico come unica via…
Un amore, spiega Parodi, nato quando “a un certo punto ho dovuto rallentare con le moto […] Mi serviva un mezzo più sicuro. Questo Ranger Rover, affettuosamente chiamato Naftone (è un euro zero) […] rappresentava in modo provocatorio la mia battaglia contro la vulgata elettrica e le proibizioni che colpiscono i diesel”. No, secondo il Parods abbandonare la propria vecchia vettura per una nuova ed elettrica non aiuta affatto l’ambiente, “continuare ad avere sempre la stessa vecchia auto - dice a La Stampa - è meno antiecologico del cambiarla ogni pochi anni, indulgere in questo consumismo automobilistico che a Milano ci farà rottamare dal 2025 gli Euro6. È demagogia e terrorismo - sottolinea Parodi -. Un Euro6 inquina meno […] di una scoreggia di criceto”. Ma allora qual è la risposta più efficace (e giusta) all’inquinamento? “Ho trovato una soluzione - afferma Roberto -, quello che chiamo il mio ‘sifulotto’ all’ossidrogeno […] una cella elettrolitica che scinde l’acqua distillata, producendo un gas che aspirato dal motore lo rende più efficiente e con meno emissioni”. Si tratta, come confermato dallo stesso Parodi, di una tecnologia italiana, a cui però “non viene riconosciuto un miglioramento di classe ecologico”. Eppure basterebbero “pochi euro di acqua, un paio di migliaia di impianto e nessuno più cambierebbe l’auto vecchia e inquinante”.