L’aria che respiriamo sarà pure malconcia, ma così tanto? Secondo alcuni studi, e i titoloni che hanno invaso i quotidiani e i siti italiani nei giorni scorsi, Milano è il pozzo nero d’Italia per quanto riguarda lo smog. Anzi, addirittura è stata definita la terza città più inquinata dell’intero globo. Alla faccia della politica green del sindaco Beppe Sala, e di tutte le restrizioni ad auto e moto. E adesso nella metropoli lombarda cominciano a fioccare restrizioni temporanee, e tornano addirittura le mascherine. Ma si tratta di una vera emergenza o di una fake news? A parlare è un milanese d’eccezione, ovvero il giornalista e scrittore (e motociclista) Roberto Parodi, che non sembra avere nessun dubbio: “Avete visto i titoloni ‘Milano terza città più inquinata del mondo’ con Lahore e Katmandu? Ma cosa siete scemi?”. Il commento (al veleno) del Parods arriva direttamente dal suo profilo Instagram, e non fa alcun prigioniero...
“Io ho attraversato Pakistan e India in moto. Alla fine della giornata - sottolinea Parodi -, per l’inquinamento, non respiravo più. Mi lacrimavano gli occhi, mi girava la testa”. Dunque, sempre secondo il giornalista, questa notizia non è altro che una “fregnaccia pazzesca”, nata, come dice Parodi, “dalla sciatteria di gran parte dei giornalisti che si accodano bovinamente ad altre testate e pubblicano dati e classifiche senza verificare”. Ma quindi, a Milano si respira aria pulita? Beh, non proprio… E lo sa anche Parodi, che continua così: “Certo non siamo messi benissimo […] dimostrazione - evidenzia - dell’inutilità delle vessazioni ad auto e moto, nemico pubblico numero uno solo perché sono i più facili da attaccare e generano multe succose”. In passato Parodi ha criticato spesso Sala per le sue imposizioni sui veicoli. Ma in realtà, rivela ancora il giornalista, questi “sono responsabili di meno del 20% dell’inquinamento dell’aria”. Ma qual è, quindi la soluzione? A rispondere è sempre Parodi: “Ridurre allevamenti intensivi, ridurre l’uso di fertilizzanti, in città piantare alberi, circondare le città di boschi, mettere il verde sulle facciate delle case, sui tetti […] Fateci un parco!”. Ma questa volta il sindaco Sala ascolterà le richieste di un suo cittadino?