Ma perché si parla solo di Milano, quando l'altro giorno il picco di smog era a Piacenza? Tra domenica 18 e lunedì 19 febbraio i giornali hanno lanciato l’allarme nel capoluogo lombardo, riprendendo i dati forniti e pubblicati sul sito di IqAir, creando così un caso nonostante – come abbiamo spiegato – non sia possibile usarli come fonte scientifica. Ma, negli stessi giorni, anche l’Emilia-Romagna ha raggiunto i valori più alti da inizio anno. Tra martedì 20 e mercoledì 21 febbraio sono stati registrati 119 grammi per metro cubo di polveri sottili, il doppio del limite consentito per legge. Un caso isolato? No, perché a Piacenza la soglia limite dei valori di polveri sottili è stata superata ventisei volte nel 2024. Un numero importante se consideriamo che il limite annuale imposto dall’Oms è trentacinque, record che rischiamo di superare prima del previsto. Così abbiamo chiesto alla sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi, quali misure stia mettendo in atto la sua giunta e quali siano i problemi che si trovano ad affrontare. Lei ha precisato che, come è logico, gli interventi devono riguardare tutto il territorio nazionale e non solo una città: “È inutile se un’azione non la si fa in Lombardia e la si fa in Emilia-Romagna. Devono essere condivise perché l’aria non ha confini e altrimenti non produciamo risultati”. Ma ci ha stupito perché, pur essendo del Partito Democratico, non ha dato la colpa alla “destra negazionista” e sul governo ha precisato: “Ma perché dovrei scaricare la colpa sulla Meloni?”. E ha promosso la proposta di Salvini sugli investimenti nel settore dei trasporti (metro e tav).
Tarasconi, in questi giorni si è parlato solo della qualità dell'aria di Milano, ma anche Piacenza è in cima alla classifica e sta avendo diversi problemi in questo senso. Come si fa a risolvere un problema del genere?
È risaputo che l’aria non ha confini. Detto ciò, di sicuro non lo facciamo solo noi a Piacenza, come non lo fa solo la regione Emilia-Romagna, per cui si sta lavorando al piano aria della regione, che però deve fare delle azioni congiunte con la regione Piemonte e Lombardia. Il problema della pianura padana non è tanto un problema di inquinamento diverso rispetto a tante altre zone, ma noi siamo geograficamente collocati in un catino. Avendo le catene montuose che bloccano lo spostarsi dell’aria, si ferma tutto qui e questo diventa un problema.
Ma stanno dialogando i diversi presidenti delle regioni?
Sì, lo stanno già facendo da anni. È inutile se un'azione non la si fa in Lombardia e la si fa in Emilia-Romagna. Le misure devono essere condivise perché l’aria non ha confini e altrimenti non produciamo risultati.
Ma sono produttivi questi dialoghi?
Mi sembra che il piano dell’aria che si è messo in atto sul blocco delle auto sia stato un piano condiviso. Qui il problema è che non c’è una soluzione semplice. Per quanto riguarda, ad esempio, il tema delle caldaie noi abbiamo emesso un'ordinanza ad ottobre con le limitazioni del traffico e con il riscaldamento a 19 gradi. Perché non abbiamo gli sforamenti d’estate? Perché le caldaie sono spente.
Beh, ma il problema non può essere solo la caldaia.
No, ma se gli sforamenti avvengono solo d'inverno ci deve essere qualcosa che innalza il livello del rischio. I temi sono quello delle caldaie, delle industrie e delle auto.
Secondo lei i poteri del sindaco sono abbastanza o dovrebbero essere aumentati?
Puoi avere tutti i poteri che vuoi, ma se io domani mattina, con il massimo dei poteri, mettessi lo stop a tutte le auto a Piacenza, che effetto avrei se poi il mio stop delle auto non corrisponde a Lodi, Parma, Milano? Non credo comunque che ci debba essere colore politico sul tema della qualità dell'aria, ma serve un'interpretazione da un punto di vista nazionale. Non si può pensare di ottenere risultati se ognuno fa quello che vuole.
Che cosa vuol dire?
Che ci devono essere un coordinamento e una regia, perché altrimenti non ne esci. O si fanno delle cose strutturali che vengono condivise da tutti o dare dei poteri eccezionali ad un sindaco non vedo a cosa possa portare.
E allora perché il sindaco Sala quando è stato interpellato ha minimizzato il problema?
Io non sono il difensore di Sala, ma il fatto che il problema ci sia è innegabile. Basta guardare le foto satellitari dall'alto. Diverso è essere d'accordo su quale sia la soluzione. Se volete l’interpretazione di Sala però dovete chiamare lui, ma se chiedete a me vi dico che la qualità dell'aria in questo momento non è buona. Ma questo purtroppo non è risolvibile dal Comune di Piacenza.
Ci sono molte direttive europee che riguardano lo smog, la viabilità e l’inquinamento. La Meloni come si sta comportando da questo punto di vista?
Non ho contezza di misure straordinarie in questo senso, non so se ci siano incentivi sul tema della caldaia. Cambiare la caldaia e mettere la pompa di calore produce un effetto sulla qualità dell'aria, ma non tutti questo se lo possono permettere. Vogliamo o no fare proiezioni su cosa significherebbe per la pianura padana riuscire a darsi un termine e, anno per anno, andare a cambiare un tot di caldaie all'anno? Siccome i dati ci sono è possibile o no fare delle proiezioni su quanto potremmo migliorare la qualità dell'aria facendo delle politiche ad hoc?
Queste proiezioni dal governo attuale o precedente sono state fatte?
Che io sappia no, poi non è detto che non siano state fatte.
Ma se il problema non si risolve a Piacenza, e Piacenza non sa che cosa ha in mano il governo come si va avanti? Come si comunica?
Abbiamo un problema? Sì. Ne siamo tutti consci? No. Perché se tutti fossimo consci del problema ci sarebbe un maggior lavoro di squadra per arrivare a delle vie che portino ad un miglioramento progressivo della qualità dell'aria.
Chi è che non ne è consapevole?
È un problema strutturale e bisogna fare degli investimenti da un punto di vista economico molto importanti. La soluzione non è né facile né immediata e comporta lo stanziamento di una certa somma di denaro.
Elly Schlein aveva detto “bisogna accompagnare tutta la società nella conversione ecologica. Disuguaglianze e clima sono profondamente interconnessi”. Oggi lei che cos’è che sta facendo?
Così come non sono in Parlamento per la Meloni non ci sono nemmeno per la Schlein.
Però allora sembra far capire che c’è poca comunicazione tra la politica locale e quella nazionale.
Io so che l'assessore deputato sta lavorando con la regione per il nuovo piano dell’aria e che quindi c’è una conversazione in atto e ci sono delle riflessioni che vengono fatte a livello locale e a livello regionale. Ma io non so cosa si discute tra regione e governo. So cosa succedeva prima quando ero in regione. Ma non basta neanche da sola la regione Emilia-Romagna con il governo. Serve che si aggiungano il Piemonte e la Lombardia in modo da trovare con il governo delle politiche ambientali da mettere in atto volte alla riduzione delle emissioni. Ma questo è un problema complesso che non si può banalizzare. Detto che di mezzo c'è anche l’Europa, Perché il nostro piano dell'aria proviene dalle leggi che sono state emanate a livello europeo, per cui c’è una trafila lunghissima.
Quindi la Meloni dovrebbe lavorare di più a livello europeo in questo senso?
Io credo che l'Europa sia avanti rispetto a noi su certe questioni. Il problema qui non è la Meloni, ma i governi italiani in generale se hanno a cuore un problema devono metterci la testa e se ci mettono la testa poi devono metterci le risorse. Ma non mi sento assolutamente di dire che la colpa sia della Meloni, perché sarebbe come dire che due anni fa il problema dell'aria non c'era e non è così. Questo è un problema che ci stiamo portando dietro da anni. Ma è stata fatta prevenzione, e la riduzione del danno costa molto più della prevenzione.
Ma se allora è un problema che ci tiriamo dietro da anni, chi è che dovrebbe prendere in mano la situazione?
Deve essere una presa di coscienza collettiva e non deve essere il singolo. Un progetto che coinvolga comune, regione, stato ed Europa. Fare delle politiche serie significa stanziare dei fondi ed è proprio lì che ci incartiamo.
Ma qualcuno le dovrà prendere o no queste decisioni?
Se nell'agenda di governo hai il tema della qualità dell'aria nella Pianura Padana, a quel punto fai delle azioni per migliorare la qualità dell'aria nella Pianura Padana. Io però non so nell'ambito dell'agenda di governo che tipi di scelte si vogliano fare su determinati temi. Noi a Piacenza abbiamo il problema della qualità dell'aria, a Taranto hanno l’Ilva.
Con questo che cosa vuole dire?
Quale vale di più come problema ambientale? Hanno entrambi pari valore perché il problema della salute vale tanto qui quanto li. Per questo deve essere una presa di coscienza collettiva il fatto che si debba andare verso un sistema più sostenibile e tutto ciò che di nuovo si fa va pensato in quell'ottica. Poi però salta fuori la direttiva europea che parla di case green, su cui ci siamo scandalizzati tutti.
E perché?
Perché significa che tu stai chiedendo a chiunque, povero o ricco che sia, di ribaltare la propria casa per essere più ambientalmente sostenibile. Il problema è che questo non è sostenibile per tutti da un punto di vista economico.
Ma se il governo, eventualmente, non dovesse avercelo in agenda, l'opposizione in quale modo glielo sta ricordando?
L'opposizione prova a dire al governo che dovrebbe essere in agenda. Ricordiamoci poi che fare opposizione è sempre più facile.
Non mi sembra un compito così arduo quello della Schlein.
Non sono io che devo dire alla Meloni cosa deve o non deve fare o fare. Io non sono in grado di dire se sia o meno colpa della Meloni, perché l'aria di oggi è la stessa aria che respiravamo due anni fa. Sono anni che abbiamo questo problema, le domeniche ecologiche non sono nate quest'anno.
Non mi aspettavo che una donna del Pd difendesse Giorgia Meloni.
Ma perché dovrei scaricare la colpa sulla Meloni su qualcosa di cui lei non ha colpa? Non mi piace la politica fatta in un certo modo. Posso dirti che la Meloni, secondo me, sta sbagliando in altre cose ma non su questa. Mi dà fastidio che Sara Soresi (capo gruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale a Piacenza, nda) venga a rompermi sui minori stranieri non accompagnati. Tutto quello che è stato fatto fino ad oggi secondo lei fa schifo? Allora me lo dicesse lei, dato che è al governo, che cosa fare. Come li gestisco io tutti i minori stranieri non accompagnati che arrivano a Piacenza?
Me lo dica lei.
Io so che ho l'obbligo di accoglierli. Per cui, se la Soresi si lamenta di quello che sta succedendo, essendo al governo, mi dicesse che cosa devo fare. I minori stranieri non accompagnati me li manda il governo, come decide il fatto che io devo accoglierli. Io posso essere critica con questo governo su determinati temi, ma non su quello della qualità dell'aria che ci trasciniamo da anni, sarebbe deontologicamente sbagliato.
Quindi la Meloni sul clima non sbaglia. Allora si può capire di chi è la colpa?
Io non ho detto che non sbaglia ma ho detto che non ha colpa. Poi che lei non abbia all'interno della sua agenda come priorità quella del clima mi sento invece di dirlo e sarebbe più utile a tutti che ci buttasse un occhio in più e che avesse maggiore consapevolezza del fatto che dobbiamo affrontare un problema come quello del clima in un altro modo.
Non ho ancora capito invece cosa c'è nell'agenda della Schlein.
Domani mattina mi devono chiamare tutti incazzati con me? Sicuramente io credo che nelle intenzioni del Partito Democratico il tema dell'ambiente sia un tema molto forte. Quali siano oggi le proposte concrete del partito democratico sinceramente non lo so. Da un punto di vista della politica nazionale, purtroppo, nessuno sta facendo un intervento per dire che in Pianura Padana abbiamo un problema e che dovremmo provare quantomeno a mitigare.
Per quanto riguarda invece la viabilità, come si sta comportando il governo? Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha detto: “Quello che io faccio è investire sul ferro: centinaia di milioni di euro per il prolungamento delle metropolitane di Milano a Nord, a Ovest, stiamo investendo in alta velocità, la Tav, il tunnel del Brennero, la Roma-Napoli-Bari. Stiamo investendo miliardi di euro".
Sicuramente cercare di spostare la viabilità dalla strada alle rotaie ha assolutamente un senso. Più si utilizza il treno e meno si utilizza la macchina e ovviamente meno si inquina. Parimenti bisognerà fare un intervento sulle caldaie o sul tema dell’industria.