Lo smog in Lombardia sta creando forte allarme e preoccupazione, dopo che Milano è risultata la terza città più inquinata al mondo per inquinamento ambientale, tanto che da oggi sono in vigore delle limitazioni. Ma se proprio ieri il sindaco di Milano Beppe sala aveva detto: “Sono le solite indagini estemporanee gestite da un ente privato. Sono seccato di dover rispondere su questioni che non esistono. Informatevi meglio”, allora chi è che ha preso la decisione di correre ai ripari? Non solo abbiamo analizzato i dati smentiti dal sindaco, ma ne abbiamo parlato con Silvia Sardone, europarlamentare e già commissario della Lega per la provincia di Milano, secondo cui: “Il fatto che Sala sbrocchi quando gli fanno notare che la sua città soffoca per lo smog è indicativo della sua irritazione per non essere in grado di far valere le politiche green”. Che tipo è Sala? “È uno one man show, motivo per cui anche all’interno della sinistra è isolato”.
Sardone, da milanese come valuta lo studio secondo cui Milano è la terza città più inquinata al mondo?
Certamente non fa piacere che la qualità dell’aria della propria città sia paragonabile a quella di Bangladesh e Pakistan. Detto ciò, nessun allarmismo in stile Verdi visto che la Lombardia è tra le regioni più longeve d’Europa nonostante le polveri sottili.
E da politica?
Ritengo che questi dati siano la miglior certificazione di incompetenza per il sindaco Sala e la sua giunta: Area C, Area B, Ztl persino in periferia, zone 30 e pure zone 15 non servono a ridurre l’inquinamento ma semmai solo a mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Questo è un dato di fatto.
Pensa che non ci sia abbastanza dialogo tra regione e comune?
Penso che la regione, come detto dal presidente Fontana, stia facendo di tutto per migliorare l’ambiente in cui viviamo. Dagli interventi sui riscaldamenti, gli incentivi per il cambio delle automobili, le agevolazioni alle attività produttive per intraprendere un percorso di sostenibilità. La Lombardia investirà anche quest'anno trenta milioni di euro per il rinnovamento degli impianti di riscaldamento e dei veicoli circolanti. In cinque anni gli investimenti complessivi legati alla sostenibilità ambientale in Lombardia ammontano a diciannove miliardi. Non solo: negli ultimi 20 anni le misure adottate dalla Regione, gli investimenti fatti dalle imprese e i comportamenti virtuosi dei cittadini hanno portato a una riduzione del 39% delle concentrazioni di Pm10 e del 45% delle concentrazioni di No2.
E il comune di Milano?
Al contrario il comune di Milano a guida Pd impone a cittadini e imprese misure ideologiche, vedi Area B o la chiusura al traffico di certi quartieri, che penalizzano solo gli spostamenti e gli affari senza produrre miglioramenti ambientali. Sala non vuole collaborare con Fontana. Anzi minimizza gli stanziamenti regionali sulla sostenibilità ambientale perché è solo interessato a portare avanti la visione ideologica delle élite europee che usano la scusa del green per imporre modelli di vita. Sala, e non solo sull’ambiente, vuole fare il “one man show”, motivo per cui anche all’interno della sinistra è isolato.
Come mai solo dopo un dato, peraltro minimizzato da Sala, si sono prese delle misure straordinarie? Lo dobbiamo quindi alla regione?
Le misure in vigore da oggi sono stabilite dalla regione, visto che l’inquinamento negli ultimi quattro giorni ha raggiunto e superato le soglie limite indicate dall'Oms per la concentrazione di Pm10 nell'aria. Capita ogni anno e nulla c’entra la classifica del sito svizzero.
Come giudica l’atteggiamento e le parole di Sala in risposta a chi gli chiede conto della posizione di Milano nella classifica delle peggiori città a livello di inquinamento?
Il fatto che Sala sbrocchi quando gli fanno notare che la sua città soffoca per lo smog è indicativo della sua irritazione per non essere in grado di far valere le politiche green. Anche lui ormai si è reso conto che tartassare i cittadini con gabelle (Area C) e divieti di spostamento (Area B) chi ha la colpa di doversi muovere in auto è inutile. Eppure, insiste su questa strada perché è ostaggio dei Verdi.
Il problema ambientale è stato sottovalutato? Non era lui che proponeva un modello green?
A parole sono bravi tutti e il sindaco è il più bravo di tutti. Nei fatti, e lo vediamo dal numero di accessi in Area B che addirittura aumentano anziché diminuire, le cose sono diverse. Il modello green del sindaco è culturale non certo funzionale al miglioramento dell’ambiente. La sua corrente vuole “rieducare” la popolazione, per esempio con le paventate domeniche a piedi, assoggettandola alla propria ideologia. Chi usa l’auto è un nemico da sconfiggere, magari attraverso autovelox-killer, e la retorica green è la stella polare da seguire. Dal libretto rosso la sinistra è passata a quello verde.