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Blackout in serie
a Milano, Unareti:
“I veicoli elettrici
non c’entrano,
saremo pronti
a un aumento
dei consumi"

  • di Matteo Cassol Matteo Cassol

29 giugno 2021

Blackout in serie a Milano, Unareti: “I veicoli elettrici non c’entrano, siamo pronti a un aumento dei consumi"
Dopo i ripetuti disservizi, la società di distribuzione, interpellata da MOW, offre rassicurazioni riguardo al presente al futuro della mobilità green: “Stiamo lavorando sul potenziamento della rete. Siamo passati da 59 milioni di euro nel 2018 a oltre 100 milioni previsti quest’anno. La proiezione è sostanzialmente quella di raddoppiare la capacità della rete elettrica cittadina da qui al 2030. Gli investimenti copriranno anche l’accresciuta domanda energetica per ricaricare i mezzi”

di Matteo Cassol Matteo Cassol

“Non si può mettere in relazione la mobilità elettrica con i guasti che si sono verificati a Milano perché non si è trattato di punte di consumo particolarmente elevate, ma a incidere è stata la variazione percentuale sui consumi. La mobilità elettrica, che viene utilizzata costantemente, non va a incidere in questo senso sul servizio. Escludiamo che la mobilità elettrica possa essere correlata, perché chi utilizzava la macchina la utilizzava anche la settimana precedente”: lo dicono da Unareti, società di distribuzione di energia nel capoluogo lombardo, rispondendo alle domande poste da MOW.

Per Unareti il problema principale che ha determinato i blackout in serie è stata l’accensione collettiva dei condizionatori con l’arrivo del grande caldo: “Il condizionatore è stato acceso da tutti contemporaneamente in quelle giornate e si è registrato dunque un +25% sui consumi. Si sta comunque lavorando sul potenziamento della rete elettrica: gli investimenti che facciamo funzionano e funzioneranno anche per la mobilità elettrica. Siamo passati da 59 milioni di euro nel 2018 a oltre 100 milioni previsti quest’anno. Sostanzialmente in due anni siamo arrivati al raddoppio degli investimenti annui sulla rete elettrica. Prossimamente, entro la primavera, verranno inaugurate due nuove cabine primarie, che servono proprio all’immissione di corrente elettrica e quindi ad alleggerire i carichi sulla rete. Si tratta di una rete che adesso può contare su 11 cabine primarie, quindi aggiungerne due non è cosa da poco. Stiamo parlando di oggetti fisici delle dimensioni di una piccola palazzina (infrastrutture a servizio della rete per realizzare le quali occorre del tempo, sia per trovare gli spazi, sia per avere i permessi). Due sono state costruite negli ultimi due-tre anni, altri due entreranno in funzione la prossima primavera e c’è un piano al 2027 che parla di ulteriori sei cabine primarie. Un piano di potenziamento della rete elettrica a servizio di tutto lo scenario dei consumi, quindi anche della mobilità elettrica (ormai peraltro quando si fa una nuova urbanizzazione l’allacciamento al gas praticamente non si fa più, si fa tutto con l’energia elettrica). Sappiamo che i consumi sono e saranno in aumento esponenziale, dunque gli investimenti sono fatti apposta per supportarli”.

Unareti dunque dice di trovarsi pronta per il probabile aumento massiccio di utilizzo di veicoli elettrici (e conseguenti ricariche) nel prossimo futuro: “La proiezione è sostanzialmente di raddoppiare la capacità della rete elettrica cittadina (settemila i chilometri di rete a Milano) da qui al 2030”.

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Quanto ai problemi contingenti ma a volte pesanti, “l’eccezionalità fa sì che ci siano tanti guasti contemporaneamente (su un percorso sovraccaricato e poi su quello alternativo che a sua volta si sovraccarica), e questi guasti sono complessi da risolvere: qualche ora per trovare il punto, poi si deve scavare, cosa che soprattutto a Milano non è semplice, tra macchine parcheggiate, ciclabili e ponteggi, anche perché lo scavo va fatto con molta attenzione per non danneggiare i sottoservizi; poi bisogna riparare, altra attività che occupa alcune ore, dopodiché si possono fare delle prove e ridare energia. Nel momento in cui io abbiamo una via alternativa per rialimentare non c’è problema, ma se la via alternativa manca è necessario intervenire, e i guasti in serie dati dall’aumento contemporaneo dei consumi hanno creato purtroppo dei disservizi, dei quali ci siamo scusati con i cittadini, anche se in questi casi si può arrivare fino a un certo punto. Sicuramente gli investimenti sono finalizzati a che ciò non avvenga più, anche se l’eccezionalità potrebbe sempre verificarsi: chiaramente sono problemi che non si risolvono in una settimana, ma Unareti non sta investendo da ieri. L’investimento era già stato fissato in 100 milioni prima di questi blackout”.

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