Le risorse del nostro pianeta non sono infinite, eppure viviamo come se avessimo diversi pianeti Terra a disposizione. Ce lo ricorda ogni anno l’overshoot day, ovvero quel giorno in cui l’impronta ecologica annuale dell’umanità supera la biocapacità annuale del pianeta Terra. Quest’anno, ad esempio, la data è caduta il due agosto e, dopo quella data, ogni consumo che facciamo è a debito rispetto agli equilibri della natura.
Come privati cittadini, nel nostro piccolo, possiamo adottare soluzioni che possano avere un impatto inferiore sull’ambiente, partendo dalle piccole azioni, passando anche per il modo in cui ci spostiamo.
Quante volte corriamo dietro a un nuovo modello di auto, anche quando non ne avremmo effettivamente la necessità. Come fare, dunque, a diminuire la propria impronta ambientale? Il team TU/ecomotive, un'organizzazione di Eindhoven composta, composta da studenti, ha pensato a una soluzione innovativa realizzando Eterna, un’auto… per sempre.
Vediamo, però in cosa consiste esattamente: il concetto su cui si basa Eterna, è la costruzione modulare. La parte inferiore contiene tutti i sistemi di lunga durata come la trasmissione, le batterie e lo sterzo. A questi, poi, si aggiungono tutti i componenti per i quali si prospetta una vita più breve o che potrebbero essere aggiornati come i sensori, le telecamere e i rivestimenti. Tale metodo costruttivo, quindi, consente di cambiare o aggiornare tutte quelle parti che, vuoi per l’avanzamento della tecnologia, vuoi per altri motivi, diventano vetuste più nel breve e medio termine rispetto alla base meccanica.
"Se invece di guidare l'auto per 100.000 km, la si guida per 200.000 km, si possono dimezzare le emissioni per chilometro - ha dichiarato Hugo van Hees, Business Manager del progetto -. Quindi guidare più a lungo conviene! Invece di sostituire l'intera auto, è possibile sostituire solo la parte superiore dell'auto - prosegue Van Hees -. In questo modo si ottiene una grande riduzione della produzione di materiali".
La componentistica impiegata per il progetto della Eterna arriva dalla taiwanese Apex Dynamics; per quanto riguarda la motricità, è affidata a due motori abbinati alle ruote posteriori che impiegano dei riduttori per la trasmissione della potenza alle ruote.
Insomma, tutto è studiato per ridurre al minimo l’impatto ambientale del prodotto finale e, se il concetto dovesse essere applicato su larga scala, è indubbio che si potrebbero ottenere ottimi risultati, al netto di tutte le varie problematiche, ancora oggi, la mobilità elettrica si trascina dietro.