A parlare è Jaguar Land Rover, che pubblica una guida in 20 capitoli contro le fake news sulle auto elettriche. Perché se il dibattitto cresce e sempre di più la politica tende a polarizzarsi su posizioni inconciliabili, quello che manca è una corretta informazione, in contrasto con la valanga di falsi che circolano sulle qualità delle bev. Ci ha pensato la multinazionale inglese (ma di proprietà indiana), sperando di mettere un punto almeno a 20 bugie raccontate sulle auto che presto sostituiranno il parco circolante europeo. Il titolo è sufficientemente eloquente: Sfatiamo le Fake News sull’auto elettrica (Atto Secondo). Lo potete trovare gratuitamente nel sito di Jaguar. Che al marchio interessi fare corretta informazione è normale. Entro il 2025 Jaguar produrrà solo vetture full elettric, mentre le famiglie Range Rover, Defender e Discovery si convertiranno al 100% elettrico entro il decennio. Si parte da un classico: “Le auto elettriche inquinano più delle altre” per via dei modi in cui si produce l’energia. Ma arriva già la prima smentita. Secondo la European Electricity Review, la ricerca pubblicata dal think tank Ember, nel 2022 l’eolico e il solare hanno battuto la produzione di energia attraverso il gas, comprendo il 22% della produzione totale di energia, contro il 20% generato da gas. Non solo: “Oggi ci sono Paesi che producono elettricità per oltre il 90% da fonti rinnovabili”.
Si passa poi alla tiritera sulla lentezza dei tempi di ricarica. Un problema che non appena venne sollevato già sembrava vecchio. Infatti, le colonnine Fast Charge stanno aumentando sempre di più e permetteranno di arrivare all’80% della carica (il “pieno” per le bev) in soli 20 minuti. Non solo, basteranno 5 minuti per recuperare l’autonomia necessaria a compiere 100 km. Entro il 2024 l’Italia avrà circa 21mila colonnine del genere, grazie al Pnrr. E se ancora non siete convinti che la ricarica di una bev sia più economica di un pieno, Juagar Land-Rover parla anche di questo: la spesa rimane mediamente “al di sotto di un 30% rispetto a quanto si spende per i carburanti tradizionali”. In riferimento al caso italiano, oltretutto, si prova a sottolineare che le città del Belpaese non sono più in emergenza per via dello smog e che dunque non risulta sensato dover convertire obbligatoriamente l’intero parco auto circolanti. Ma le cose non stanno così. In codice rosso, sottolinea la guida, troviamo Torino, Milano e Padova, in codice giallo Parma, Bergamo, Roma e Bologna e molte altre città sono costantemente monitorate. Le auto elettriche, quindi, servono eccome.
Anche i più favorevoli alla proposta di transizione, tuttavia, nutrono dei dubbi sulla scadenza così vicina del 2035. Si dice: “Sbagliato fissare subito una scadenza al lontano 2035”. Ovvero: sbagliato programmare oltre 10 anni di mercato e attività produttiva del settore auto, costringendole ad adattarsi ai tempi imposti dalla politica. Ma per Jaugar-Land Rover le tempistiche sarebbero invece del tutto in linea con le esigenze del mercato: “Soltanto avendo un obiettivo chiaro, condiviso e di lungo periodo si può essere pronti per il futuro, evitando le “scottature” in cui sono spesso incorsi il mondo dell’auto e i clienti finali. Quella di Jaguar Land-Rover è un’operazione meritoria di informazione fatta senza tecnicismi e lontano dal frastuono della politica, sempre più schierata ma anche più confusa.