Esistono vari modi per raccontare una vita intera, fatta di amori e di passioni, e Guido Meda non poteva scegliere altra strada che parlare delle sue vecchie e amate quattro ruote, ma non solo. Iconica voce della MotoGP e direttore della redazione motori di Sky Sport, Meda sulla rivista Auto rivive i suoi “sentimenti personali che si intrecciano alle storie delle vetture possedute”, tipo l’Alfa Romeo “malandata”, e poi una Fiat, una Vespa e l’Audi “da gangster”; come sottolineato sul periodico: “Le storie, vere, delle auto di famiglia, raccontate ai figli come favole della buonanotte”, tra tanti motori e altrettanto amore. “La prima volta – comincia a raccontare il giornalista – fui io ad andare a Roma a trovarla. Mi venne a prendere a Fiumicino con la sua Fiat Uno rosso mattone, sbiadita, patinata, arrugginita”. Il dettaglio principale? Il cruscotto “tutto bucherellato”, visto che l’auto “era stata rubata da certi tossici che tempestarono il cruscotto di siringhe usate ben conficcate”. Da qui il nome di “La Siringata”. Comunque sia, continua Meda, “la seconda volta venne lei a Milano a trovare me. Risposi con una (temporanea) Alfa 33 berlina […] detta La Marrone”. L’amore continua, come si continua a cambiare macchina, tant’è, scrive Guido, “che lei si trasferì a Milano, stabilendo che per la sua Uno […] il tempo fosse scaduto”…
Via la vecchia Fiat, ed ecco, continua il racconto su Auto, “una Vespa Px125 più scassata ancora, ma con un particolare straordinariamente interessante: il blocchetto dell’accensione era spanato e – ricorda Meda – chiudere il circuito e metterla in moto”. Da qui il nomignolo di “La Disponibile”, visto che veniva utilizzata da tutti gli amici del giornalista; ma forse un po’ troppo disponibile. Al punto che, si legge nell’articolo, “se ne accorse anche qualcuno che amico non doveva esserlo del tutto e la Vespa sparì”. Poi arrivò pure il momento di cambiare la “temporanea” Marrone, e cioè l’Alfa 33. “Optai – scrive ancora Meda – per la Audi S6 (V8, 4,2 litri) […] in vendita a 5.000 euro, che francamente – sottolinea – mi parvero davvero pochi”. Ma anche per questa quattro ruote è stato amore a prima vista, “anche se nella fiancata sinistra (parafango anteriore ed entrambe le portiere) aveva cinque buchi da passarci un mignolo”, questo perché l’auto era stata utilizzata per fare le rapine, con tanto di scontro a fuoco con la polizia, e infine finì nelle mani di una compagnia assicurative, e poi in quelle del giornalista. “Divenne per tutti La Sparata” scrive Meda; che continua: “Poi ci comprammo una Porsche 911, bella e in grazia di dio, che ci fece sentire finalmente fidanzati emancipati”. Insomma, amori a quattro ruote, e non solo; un racconto romantico fatto di sentimenti, simpatici nomignoli da coppietta innamorata, sparatorie e siringhe. “Oggi – termina Guido Meda – io giro con una Alfa Stelvio, lei con una Volkswagen Tiguan, siamo genitori felici di tre figli ai quali abbiamo raccontato della Disponibile e della Sparata come favole della buonanotte […] l’inizio automobilistico dell’amore di mamma e papà”.