Ma quanto erano belle le auto di una volta? Lo racconta Guido Meda, giornalista e direttore della redazione motori di Sky Sport, e storico telecronista delle gare di MotoGP, nel suo ultimo articolo pubblicato sulla rivista Auto. Un lungo racconto che parla del “viaggio a ritroso nel tempo a ‘benza’ e pistoni” fatto in compagnia di Davide Valsecchi, ex pilota e inviato di Sky, in quel di Imola. L’obiettivo dei due è quello di rivivere “il fascino delle vetture di Formula 1 degli anni Settanta”, e soprattutto della mitica March di Vittorio Brambilla, un’icona racing di quella generazione e da molti considerati il migliore sul bagnato. Il viaggio per raggiungere il circuito romagnolo a bordo di una vecchia Alfa Romeo 1750 del 1970, un’auto che “suona e fuma - sottolinea Meda -. Tecnicamente è inquinamento, acustico e atmosferico. Ok: peccato, dispiacere e pentimento. Ma che bello!”. Insomma, il tono dell’evento è piuttosto chiaro: “L’idea televisiva stavolta si legge sul periodico è quella di andare con il mio amico campione Davide Valsecchi a Imola […] e una volta lì raccontare la storia di Vittorio Brambilla e della sua avventura in Formula 1 con la March, quella Beta, la F1 arancione degli anni '70”. E forse la destinazione romagnola risulta essere perfetta, migliore addirittura di Monza (dove l’autodromo è in fase di ristrutturazione) “anche perché - scrive Meda - c’è il viaggio da godere”…
La descrizione della guida dell’Alfa d’epoca è piuttosto dettagliata: “La terza del bialbero Alfa - si legge nell’articolo - è la nostra marcia preferita: parte cupa e diventa un grido […] In quarta di sente ancora una grande spinta. In quinta cogli che potenzialmente hai un proiettile tra le mani. - eppure, sottolinea Meda - Lo sterzo è impreciso come il timone di un peschereccio”. Quindi, la coppia dei due esperti di motori opta per una guida cauta: “Andiamo giù sereni a 130, che comunque la berlina color blu presidenziale consuma come un Porsche e un Ferrari messi insieme”. Lungo il cammino i discorsi tra Guido e Davide, “parliamo dell’odore giusto, del punta-tacco e della doppietta con questo cambio morbido come il burro”. Insomma, come descrive lo stesso giornalista di Sky, “è la pace dei sensi perché i sensi in realtà li esalta”. E poi a Imola, per quello che viene definito “un salto nel passato a quarant’anni dalla rocambolesca vittoria a Zeltweg della March color arancione Beta”, e la stessa March, adesso del collezionista Roberto Farneti, e guidata da Miguel Angel Guerra, “unico pilota della storia a non aver mai concluso nemmeno un giro. Storia nella storia”. In poche parole, conclude Meda, “una giornata a benza per fare quattro passi in un passato che non era affatto male”.