Nuova prova, nuova sfida per Jeremy Clarkson, che questa volta sale a bordo della nuova Isuzu D-Max, nella versione estrema chiamata Mudmaster, un veicolo in via d’estinzione, per la tradizionale recensione settimanale pubblicata sul giornale britannico The Sunday Times. Una guida che, però, ha un sapore diverso dalle solite. Dopo l’ultima vettura (non) recensita, la city car Suzuki Swift, adesso a Jezza spetta un classico pick-up da fuoristrada, un veicolo che sembra essere destinato a scomparire per sempre; colpa anche del primo ministro laburista inglese Sir Keir Starmer, degli ecologisti e dei marxisti per cui, scrive l’ex volto di Top Gear, “la proprietà è un furto”. E già, anche in questo caso il contadino più famoso del Regno Unito se la prende con il governo d’oltremanica, critica aspramente il fatto che “i nostri gloriosi e visionari leader stiano pensando di sottoporre i terreni agricoli all’imposta di successione”, e si immagina addirittura un futuro dove “ci saranno file che durano una settimana solamente per comprare il pane. E tutti i giornalisti indosseranno uniformi militari”, e poi, ovviamente, “le auto private saranno bandite dai centri cittadini”. Va bene tutto, ma questa volta Jeremy parla anche (poco) della macchina; ecco, allora, cosa pensa della nuova offroad Isuzu D-Max, e qui si sfiora addirittura il por*o, anche se…
Superata la velenosa e aspra critica politica e sociale firmata da Clarkson, il giornalista passa finalmente a parlare, o meglio scrivere, dell’auto in prova, la Isuzu D-Max. Per Jezza, dunque, si tratta di una macchina completa (o quasi), “ha persino una stufa”, sottolinea nel suo articolo, per non parlare poi della “trazione integrale, del differenziale autobloccante, il limitatore di velocità in discesa e angoli di attacco e di uscita degni di lode, lo snorkel in modo da poter continuare a guidare anche quando il tetto è sott’acqua”. E ancora: “Un verricello, visiere antivento sulle portiere, una protezione del cofano, una barra luminosa, una protezione sottoscocca in acciaio, un portapacchi, delle pedane laterali, un kit di sospensioni fuoristrada Padders e cerchi in lega Hurricane da venti pollici”. Insomma, tanto per sintetizzare, questa automobile “per un appassionato di fuoristrada è por*o”. Peccato, però, che il motore (diesel) “non è abbastanza grande per un veicolo del genere […] – dunque – finché continueranno a montare quel propulsore pietoso – conclude Jezza – non funzionerà davvero, tranne in una città dove la velocità massima raggiungibile è di quindici chilometri all’ora”.