I video dei dispositivi elettronici, tra cercapersone, walkie-talkie e smartphone, esplosi in Libano continuano a far discutere, e non tanto per le centinaia di feriti e vittime causate. La mossa strategica voluta dal gruppo Hezbollah, infatti, sembra aver preoccupato seriamente Jeremy Clarkson, che ha cominciato a domandarsi se è possibile fare lo stesso anche con altri device. Insomma, “non riesco ancora a capire – scrive Jezza sul The Sun – la mente di un uomo che non solo ha l’idea di far saltare in aria i cercapersone e i walkie-talkie della gente, e poi lo fa davvero. È chiaramente distorto, e dovrebbe essere in prigione. Ma è anche estremamente intelligente […] Cosa succederà adesso?”. Già, la grande paura del giornalista, ex Top Gear e The Grand Tour, è quella che qualcuno a distanza riesca a prendere il controllo di altri apparecchi, come per esempio le automobili, e allora sì che saranno problemi. Si tratta, sempre secondo Clarkson, di una rivoluzione, non proprio positiva, di aspetto bellico, visto che “ci viene detto che la prossima generazione di armi – continua Jeremy – saranno droni ipersonici e cani robot dotati di mitragliatrici al posto dei volti […] Ma dopo quanto accaduto in Libano, questa tecnologia sarà davvero necessaria?”. E se invece hackerassero i pedali degli acceleratori delle nostre auto, ecco cosa succederebbe…
Lo ha chiesto lo stesso Clarkson a un esperto di sicurezza informatica, e la risposta è inquietante. Infatti, si legge sul quotidiano britannico, “quasi tutte le automobili prodotte negli ultimi cinque o dieci anni sono in grado di ricevere informazioni metereologiche e sul traffico dallo spazio. E a quanto pare – rivela Jezza – non è difficile sfruttare questo segnale, questo vuol dire che qualcuno potrebbe entrare nel cervello della tua auto, e una volta lì dentro potrebbe creare scompiglio”. E sì, c’è il serio rischio, o meglio ancora l’effettiva certezza, che da distanza si possa controllare il pedale dell’acceleratore di un determinato veicolo, visto che, spiega Jeremy, “non c’è alcun collegamento fisico in un’auto moderna tra l’acceleratore e il motore. È tutto fatto elettronicamente. E questo significa che qualcuno seduto in una stanza a migliaia di chilometri da te può decidere la velocità a cui dovresti andare”. La cosa peggiore è che pare non esserci soluzione, visto che nello stesso modo è possibile controllare anche l’accensione e lo spegnimento del motore di una quattro ruote. “Questa non è fantascienza – avverte Jeremy – […] Ciò vuol dire che in teoria Putin potrebbe prendere il controllo dell’auto di Sir Starmer e lanciarlo a 250 km/h contro un albero, e senza mai lasciare il Cremlino”. E forse nelle esplosioni dei cercapersone in Libano si nasconde anche il futuro dell’industria bellica, e, di conseguenza, anche il nostro futuro. O almeno è così per Clarkson, secondo cui ormai “se vuoi, puoi salire a bordo di un carro armato, ma il nemico non farà altro che lanciarlo in mare”.