Essere degli automobilisti e appassionati di quattro ruote di questi tempi non è certo facile. E soprattutto non lo è per Jeremy Clarkson, spesso protagonista di incontri ravvicinati con dei ciclisti che gli intimano di rallentare a bordo della sua vettura. Lo ha raccontato lo stesso giornalista nel suo ultimo articolo apparso sul The Sunday Times, rivelando che, l’ultima volta che è successo ciò, “ho dato un’occhiata al tachimetro e stavo andando a undici chilometri orari. Non è un errore di stampa. Ma la signora (la ciclista, ndr), visto che ero in macchina, ha pensato che andassi troppo veloce. È quello che fanno gli automobilisti – sottolinea causticamente Jezza –, perché sono tutti dei veri bastardi. Bastardi assassini con la faccia da maiale”. Delle parole pesanti quelle di Clarkson, soprattutto tenendo conto che si tratta di una recensione della Suzuki Swift, la famosa city car del marchio giapponese; l’unico problema è che qui la recensione in realtà non c’è perché è “impossibile”...
L’intenzione di Jeremy era quella di rispondere alla ciclista, spiegandole che stava guidando lento, molto lento, però, scrive, “ho imparato negli anni che discutere con un ciclista è come discutere con una sedia. Non si va da nessuna parte perché loro hanno sempre ragione, e tu hai torto perché sei un bastardo porco assassino con la faccia da maiale. Perché hai un’auto, che è il capitalismo spericolato in movimento, e quindi potresti anche essere un conservatore”. Insomma, qual è il pensiero di Jeremy sembra essere piuttosto chiaro, ma lui va avanti e se la prende anche con i nuovi limiti di velocità fissati a trenta all’ora su (quasi) tutte le strade, come fatto dai “socialisti del Galles” e “dall’ancor più socialista Londra”. Una soluzione senza senso, per Jezza (e non solo), che non ha una soluzione. Forse, scrive, “le auto dovranno essere dotate di una specie di limitatore di velocità. Premi un pulsante quando ti avvicini a una zona trenta e l’elettronica ti manterrà sul lato giusto della... Stavo per dire della legge, ma in realtà è solo un folle piano di sinistra per far usare a tutti l’autobus”. E forse la Swift è l’auto perfetta per questa nuova ideologia. Infatti, l’Ue oggi impone alle vetture di nuova generazione di essere dotate di una serie di allarmi che hanno il compito di avvertire l’automobilista ogni qualvolta questo supera il limite di velocità, cambia corsia, taglia una curva ecc. ecc. Per non sentirli suonare bisogna spegnerli da una serie di sottomenù dell’infotainment, ecco, “l’altro giorno – scrive Clarkson – sono rimasto sconcertato dalla Suzuki Swift. Ho disattivato la maggior parte delle funzioni, ma il bong del limite di velocità era ancora acceso. E per peggiorare le cose stava impazzendo mentre guidavo perché nella sua piccola mente elettronica il limite di velocità era di trenta. Non lo è, era di trecento”. Un buon motivo per scendere dalla macchina e salire sulla sua amata Jaguar, e alla fine la piccola Suzuki l’ha guidata Lisa (la compagna di Clarkson), anche se “ha dovuto alzare il volume della radio al massimo per soffocare il socialismo”. E a quanto pare, “l’unica conclusione che posso trarre – conclude Jeremy – è che se avremo sempre più piste ciclabili e sempre più zone a trenta miglia orarie e una pianificazione urbana anti-auto più restrittiva, non ha senso recensire le auto. Perché chi ne vorrebbe una?”.