C’è qualcosa di profondamente sbagliato in una Lamborghini ibrida. O almeno, questo è quello che Jeremy Clarkson ha detto qualche anno fa durante una cena del Sunday Times accanto a un pezzo grosso del marchio di Sant’Agata. “Se mai fossi costretto a costruire un'auto elettrica, mi sparerei”, avrebbe detto il dirigente con il fervore di un crociato, un calice di vino in mano e una smorfia sul volto. E Jeremy? “Concordammo che, nel caso, ci saremmo sparati a vicenda”. Ne parla lui nella sua rubrica sul Times.
Eppure, il mondo è cambiato, piegato alle logiche della sostenibilità imposta e delle normative green che non lasciano scampo nemmeno ai produttori di supercar, figuriamoci a un brand che ha sempre fatto dell’eccesso il suo dna. Clarkson non la prende bene: “Ferrari e McLaren hanno costruito le loro ibride per colpa di Nick Clegg, e senti il suo ghigno beffardo in sottofondo”. Il fatto è che Ferrari e McLaren sono marchi “seri”, ossessionati dall’ingegneria e dal tempo sul giro. La componente elettrica è vista come un’opportunità, un’eredità diretta dalla Formula 1, che garantisce quei colpi di potenza in accelerazione tanto cari ai nerd dell’automotive.
“Ma Lamborghini è diversa”, puntualizza Clarkson. “Non fa colpi di spillo. Si tratta di artiglieria. Non è scienza o tecnologia nerd. Lamborghini dipinge le sue auto di viola e, se potesse, le equipaggerebbe con laser spaziali”. Per questo, secondo lui, la Aventador era la migliore supercar mai realizzata: un’auto folle, per gente folle. “Sparava strane fiamme blu dagli scarichi, che servivano solo a far saltare di gioia i bambini”, scrive Clarkson, aggiungendo che guidarla a 200 miglia orarie sulla pista di Imola è stato uno dei momenti più memorabili della sua vita.

Poi è arrivata la notizia: fine della produzione per l’Aventador, e al suo posto un’ibrida chiamata Revuelto. Il nome suonava come un insulto, tanto che “per due anni mi sono rifiutato anche solo di pensarci”.
Ma un giorno, la Revuelto è arrivata. E Clarkson, pur riluttante, ha dovuto ammettere che aveva una presenza scenica devastante. “Era più affollata da vedere della prima pagina di un giornale giapponese. Ma in qualche modo funzionava”. Anche la donna delle pulizie di casa Clarkson, immune da anni a qualsiasi supercar parcheggiata nel vialetto, si è arresa: ha preteso di salirci e ascoltare il rombo del motore.
C’è però un dettaglio che ha messo in difficoltà Jezza: il clima britannico. Con quasi mille cavalli sotto il cofano, strade ghiacciate e neve, “guidarla sarebbe stato come condividere il bagno con un tostapane”. Così, in attesa che il meteo migliorasse, ha passato il tempo leggendo le specifiche tecniche. E qui arriva la sorpresa.
“Tecnicamente è un’ibrida, ma la batteria è grande quanto quelle che trovi nei giocattoli per bambini. La carichi in sei minuti con un cavo che sembra preso da un set Lego”, scherza Clarkson, spiegando che i motori elettrici servono praticamente solo per fare retromarcia e avviare il mostruoso V12 da 6.5 litri. Insomma, un’ibrida “light”, abbastanza da salvare la faccia con le normative ma senza tradire lo spirito Lambo. “Nick Clegg? Non sta sogghignando. Sta brontolando”.

Finalmente arriva il giorno in cui può guidarla. E qui inizia la festa. “Accendi il motore e inizialmente sei alimentato elettricamente. Poi, con il ruggito di un dio arrabbiato, il V12 esplode in vita”. È come avere il comando di un sistema solare, dice Clarkson. Ed è pura, assoluta, folle Lamborghini: senza ronzii o sirene che ti avvisano dei limiti di velocità o della linea bianca. “O forse ci sono, ma sono così silenziosi che solo un cane potrebbe sentirli”.
Come si guida? Clarkson quasi fatica a trovare le parole: “È tutto semplicemente folle. Assolutamente folle”. Anche a velocità cittadine, anche sotto la pioggia, persino in un ingorgo a Londra, la Revuelto ti fa ridere, ti diverte, ti fa sentire vivo. “È fatta di composti esotici, ma sembra di essere su un treno a vapore”, aggiunge, lodando il comfort degli interni e la cura per i dettagli.
Non è tutto perfetto, però. Clarkson critica il volante con i pulsanti che si muovono – “niente è mai dove ti aspetti che sia” – e il prezzo, ma poi si corregge. “421.595 sterline si addicono all’eccesso di tutto il resto”.
La conclusione? “Questa è un’auto degli Spinal Tap. Arriva a undici ovunque”. E se il massimo delle stelle è cinque, Clarkson ne assegna sei. “Perché è una Lamborghini, e una Lamborghini non si ferma mai al massimo”.
Jeremy ha trovato pace. E Nick Clegg, finalmente, può rosicare.
