Dici Porsche Speedster e pensi subito al mito, a James Dean, sulla sua 356, o al suo figliastro, Dylan McKey, sullo stesso modello, questa volta nero, però, ma sempre tra le strade della California, Beverly Hills (90210), per la precisione. Un'iconografia così forte da aver spinto la stessa Porsche, negli anni, a rievocare ciclicamente quel nome: nel 1989, dapprima, con la 911 Carrera 3.2; nel 1993, con la sere 964; nel 1995 e nel 1998, con due misconosciuti esemplari prodotti ad hoc, su base 930; nel 2011, con la serie 997, e da ultimo nel 2019, con la generazione 991.
Un prodotto dalla personalità così marcata e dalla storia tanto gloriosa da non sentire davvero il bisogno di pallide imitazioni in chiave restmod, soprattuto se, per realizzarne una, è necessario assassinare un modello oggi tanto ambito come una 911 della serie 993, l'ultima prodotto con motore raffreddato ad aria.
Non devono pensarla allo stesso modo, evidentemente, in casa Gunther Werks - che, nonostante il nome possa far intendere il contrario, si trova anch'essa in California. L'officina di Huntington Beach, infatti, non è nuova ad interventi del genere, con risultati che, al contrario ad esempio di quanto accade per i restauri operati da Singer, non brillano di certo per la loro raffinatezza.
Insomma, Gunther Werks ha preso una 993 originale per trasformala in Speedster ma quello che ne è uscito è un mix completamente random tra vintage e ultra moderno.
Partendo dagli esterni, tutta la carrozzeria è stata realizzata in fibra di carbonio e all’anteriore è stato installato un paraurti su misura estremamente moderno con luci di posizione laterali a LED e prese d’aria che lo rendono particolarmente aggressivo. Ad illuminare la strada ci pensa una coppia di fari, sempre a LED, che riprende il design di quelli originali.
La modifica più sostanziale è, ovviamente, l’hardtop che copre i sedili posteriori e che integra i due roll bar, utili in caso di cappottamento. Le due gobbe di questa Speedster hanno però un design decisamente troppo squadrato, che non riesce minimamente nell'intento di rendere omaggio alla zona posteriore della 911 Carrera 3.2 Speedster del 1989, la prima dell’epoca moderna. Ad esso si aggiunge un alettone di tipo ducktail, omaggio alla 911 RS 2.7 (type 911 quindi) degli anni 70, sotto cui spicca un paraurti dalle linee decisamente contemporanee, sovrastato da una nuova luce stop che corre lungo tutta la linea del posteriore. Un'accozzaglia di stili, insomma, il cui senso è davvero poco comprensibile. Unica nota positiva, lo scarico in stile GT3, chiamato a far urlare il flat six da 4.0 litri aspirato che, grazie alla lavorazione di Rothsport Racing, è in grado in sprigionare ben 435 CV, con una curva di potenza limitata a 7.800 giri per non comprometterne l’affidabilità nel lungo periodo. A scaricare la potenza a terra ci pensa dei bellissimi cerchi simil Fuchs monodado.
Un altro pugno dell’occhio arriva dagli interni, con un inedita accoppiata tra sedili moderni in stile transformers e la plancia originale della 993.
Se vi state augurando che questa sia l'unica 993 ad essere stata maltrattata allo scopo di trasformarsi in Speedster, vi sbagliate di grosso. Gunther Werks ha infatti annunciato che saranno ben 25 le Porsche 993 ad essere customizzate allo stesso modo, con possibilità, per il proprietario, di scegliere se optare per una versione totalmente priva di parabrezza. Nessuna informazione è stata rivelata in merito al prezzo, ma qui in redazione stiamo seriamente valutando l'idea di mettere in piedi una mega colletta per salvare le ventiquattro che non sono ancora state torturate.