Addio alle auto endotermiche? È un’ipotesi sempre più probabile. Si è tenuta a Sharm El-Sheik la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, la Cop27. Oggi l’ultima giornata. Tra le tante novità l’annuncio del Regno Unito di aver rinfoltito la lista di Paesi, città e aziende aderenti al patto per fermare la vendita di auto e furgoni a combustione tra il 2035 e il 2040. La “Zero Emission Vehicles Declaration” è passata da 130 firmatari nel novembre del 2021 a 210. Due i Paesi che fanno rumore: la Francia e la Spagna. Italia non pervenuta, nonostante 9 città aderenti (Ancona, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino). Sempre più spesso si crede che questi accordi siano più formali che non sostanziali, promesse e buoni propositi che non si realizzeranno. Per questo motivo quest’anno nasce la “Accelerating to Zero Coalition (A2Z)”, una partnership che si occuperà di garantire la transizione e che unisce tutte le firme dello ZEVD.
La direzione dei lavori sembra tutta all’inglese. Il Regno Unito, ex padrone di casa della Cop e primo partner della A2Z, ha lanciato un pacchetto di misure a sostegno dei mercati emergenti e delle economie in via di sviluppo, incentrato sull’elettrificazione delle aree più povere, sulla facilitazione delle manovre economiche di transizione per realtà come Nuova Delhi, sull’emissione di investimenti e incentivi per l’acquisto e l’investimento di veicoli a zero emissioni nelle aree con mercati nascenti; e, infine, sull’assistenza tecnica urgente e a breve termine per sbloccare finanziamenti e progetti. Le buone nuove non finirebbero qui. Al via il piano di azione per il 2023 dello “Zero Emission Vehicles Transition Council (ZEVTC)” dell’Onu, per stringere i tempi della decarbonizzazione dei trasporti. Secondo BloombergNEF il 2022 è l’anno record per vendita di BEV, con una copertura del mercato globale pari al 13,2%. Per gli aderenti la strada da intraprendere è sempre più quella del Green.