“L’Europa ha voluto accelerare sul green, ma attenzione a non finire fuori strada”: l’avvertimento arriva dal ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, intervistato al teatro Petruzzelli di Bari dal direttore di Libero Alessandro Sallusti e dal vicedirettore del Giornale Nicola Porro.
Il ministro ha commentato il piano presentato dalla Commissione europea che prevede tra le altre cose lo stop all’immatricolazione di auto a benzina, diesel, gpl, metano e pure ibride dal 2035. Tra i problemi evidenziati da Giorgetti c’è quello dell’uniformità delle misure: “O tutto il mondo condivide lo stesso obiettivo e quindi le stesse regole, oppure l’Europa con questa decisione si lega mani e piedi e perde da subito la competizione con Cina, Stati Uniti, Russia e India”.
Potrebbero poi prospettarsi conseguenze occupazionali: “Temo che la politica italiana – le parole del ministro riportate da Libero – ritenga il futuro green tutto rose e fiori, ma cosa faremo quando chiuderanno le aziende che non saranno in grado di riconvertire la produzione? Formeremo i licenziati sulle nuove tecnologie per reinserirli o aspetteremo che si moltiplichino le situazioni di crisi con milioni di persone disperate per strada? Sono inaccettabili situazioni come quella della Whirlpool, di Embraco o della Gianetti Ruote (dove 152 operai sarebbero stati licenziati sostanzialmente con una mail, ndr). Dobbiamo creare un sistema che sia il West, non il Far West. Vogliamo puntare sulla transizione ecologica? Bene, ma questa avrà un prezzo”.
Un prezzo che, oltre a prospettarsi indistintamente per tutti gli italiani in termini di nuovi salassi sulle bollette (entro il 2030 il 40% dell’energia dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili), potrebbe essere pagato in particolare dall’industria dell’automotive. Al riguardo la posizione di Giorgetti (“ci saranno conseguenze importanti”) è analoga a quella, assai allarmata, espressa dal ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, secondo il quale in queste condizioni Ferrari, Lamborghini e Maserati rischiano di chiudere: “In questi giorni – ha detto Giorgetti – ho incontrato Ferrari, mi hanno presentato il piano d’investimenti. Stanno cercando di trovare una forma di riconversione. È una questione che investe tutta la Motor Valley, il distretto dell’Emilia-Romagna. Senza deroghe rispetto alle direttive europee questo è uno dei settori condannati a morte. Tutti abbiamo a cuore l’ambiente, ma il futuro green produrrà costi economici e sociali enormi che dovranno essere gestiti”.
Sul piano Ue si erano già espressi anche il pilota e youtuber Luca Salvadori e l’attore appassionato di auto Christian De Sica (nettamente contrari), oltre al direttore del Tg La7 Enrico Mentana, che invece si era detto favorevole.