Tesla approderà a breve sul mercato indiano. A confermarlo, negli ultimi giorni, prima il Ministro dei Trasporti indiano e poi lo stesso Elon Musk. Il CEO del colosso automobilistico non ha in realtà fornito date specifiche, parlando di “debutto nel corso del 2021”, e lasciando intendere la circostanza come parte del piano di Nuova Delhi per promuovere i veicoli elettrici.
Una circostanza non scontata considerando che lo stesso Musk, appena poco più di un anno fa, evidenziava come i suoi sforzi di espansione in India fossero bruscamente frenati da quelli che definiva “ostacoli governativi”. Si riferiva con molta probabilità alle direttive che imponevano un 30% delle componenti automobilistiche di provenienza locale, malgrado – osservò in un tweet successivo – “non esista una fornitura che supporti una percentuale tale nel Paese”.
Ora però qualcosa è cambiato, tanto che gli utenti indiani potranno a breve già pre-acquistare il primo modello disponibile sul territorio: la Model 3. Ad un costo 5,5 milioni di rupie indiane, non si presenta certo come un veicolo economico, malgrado sia di fatto il meno costoso della compagnia.
Ma occhio a sottovalutare il mercato indiano, che per molti si rivelerà cruciale nel futuro automotive e che si presenta come il secondo più popoloso al mondo, con potenzialità di crescita a medio termine enormi.
Proprio in quest’ottica, l’esecutivo di Nuova Dehli ha lavorato all’abolizione di centinaia di leggi considerate “arcaiche” ed eccessivamente penalizzanti in ottica commerciale, riconoscendo di fatto i punti deboli espressi in passato da Musk. In più ha messo sul piatto miliardi di dollari in incentivi alle case automobilistiche pronte a passare alle alternative elettriche, al fine di accelerare lo sforzo di innovazione, ridurre il ricorso al petrolio e frenare l'inquinamento atmosferico.
A ciò si aggiunga il fatto che Tesla ha già ha accumulato decine di milioni di fan in India; tanto che alcuni anni fa un gruppo di persone pagò la cifra simbolica di 1.000 dollari per preordinare la Model 3, a mo’ di allegorico sollecito all’esecutivo indiano per favorire l’ingresso della compagnia nello scenario di mercato locale.
Mentre per Tesla, quasi inutile specificarlo, si tratta dell’ennesimo passo avanti nel corso di un 2020 trionfale, malgrado la pandemia. Da tempo concentrata sull'espansione delle vendite globali, con showroom in Australia, Canada, Cina, Giappone, Messico e in tutta Europa, la compagnia ha un impianto di assemblaggio finale a Tilburg, nei Paesi Bassi, e sta costruendo altre due GigaFactory, quella tedesca di Berlino e quella USA di Austin, Texas.
Da entrambe le parti quindi – quella del governo indiano e quella di Tesla – le ambizioni non sono affatto da poco: nelle ultime ore Nitin Gadkari, ministro dei Trasporti, ha affermato che l'India emergerà come il centro di produzione automobilistico numero uno al mondo entro i prossimi cinque anni.