"Sono in questo settore da 40 anni e non ho mai visto numeri del genere". Conviene cominciare dalle dichiarazioni incredule di Brian Miller, presidente di Manhattan Motors, concessionaria che vende auto di fascia alta, specialmente Lamborghini e Bugatti.
Mentre infatti le vendite del settore hanno sofferto le chiusure delle fabbriche e molti altri stalli e difficoltà dovute alla pandemia, le vendite di auto costose, da Ferrari a Bentley passando per Lamborghini, hanno segnato un 2020 di crescite vertiginose.
In particolare, le vetture dal prezzo superiore agli 80mila dollari registrano vendite che negli Stati Uniti sono quasi il doppio di quelle del quarto trimestre del 2019. E per le auto che costano più di 100mila dollari si parla persino di vendite in crescita del 63% per l’ultimo trimestre dell’anno.
Come mai vi chiederete? Esperti e addetti ai lavori parlano di un “effetto ricchezza abbastanza sorprendente e ancora in pieno corso”. Tradotto? Il coronavirus ha costretto i ricchi a rinunciare a tutta una serie di possibilità, in primis i viaggi: motivo per il quale molti di loro hanno rivolto la loro attenzione ai beni di lusso, come appunto le auto costose.
Un’alternativa alla noia dunque, così come un modo per proiettarsi con la mente già ai periodi in cui una nuova Lamborghini fiammante potrà essere utilizzata e sfruttata in pieno, in uno scenario di terminata emergenza sanitaria.
Basta guardare ai numeri: per Bentley il 2020 ha rappresentato i 12 mesi migliori in assoluto in ben 101 anni di storia, malgrado la pandemia abbia costretto alla chiusura della sua fabbrica a Crewe, in Inghilterra, per sette settimane. Eppure, la compagnia ha venduto 11.206 tra auto e SUV, vale a dire ancora più veicoli rispetto al 2019, che era già stato un anno da record.
Anche per Lamborghini il 2020 è stato il secondo miglior anno sul fronte vendite nella storia del marchio. Solo nel 2019 sono state vendute più auto, ma l'ultimo trimestre dello scorso anno è stato il migliore di sempre, così come confermato dal CEO Stephan Winkelmann.
Mentre Ferrari, malgrado un calo delle vendite di circa il 10% per l'anno, ha stabilito un record nel quarto trimestre, segnando un contemporaneo picco anche per quel che riguarda gli ordini sulle auto future.