Sbagliato associare le parole “imporre”, “per legge”, “istituzionale”, “nazionale”, e altri vocaboli che alludono a coercizione, alla natura libertaria della canzone e di ogni altra forma d’arte, e di espressione del sentimento umano. Una canzone non può e non deve sottomettersi all’inganno di un’imposizione, qualunque sia l’argomento che affronta e qualunque sia il messaggio che contiene, qualunque sia la sua paternità e la sua estrazione storica e sociale e politica, poiché il concetto stesso di canzone è connesso al divincolarsi da ogni imposizione, è uno strumento della libertà di spirito.
Bella ciao, o Povera Patria, o qualsiasi altra canzone connessa con temi di appartenenza politica sono ancor più chiamate ad essere vigili su questo irrinunciabile comandamento: una canzone non può essere strumento di manipolazione, anzi rappresenta il nemico di qualunque schema di qualunque struttura di controllo politico e sociale, la canzone è uno strumento di critica e di allenamento all’esercizio della salute mentale individuale. Quindi Boldrini o chiunque egli sia eviti di fare puttanate e si occupi di cose serie con la stessa serietà con cui io ho dimostrato competenza nel mio campo scrivendo questo messaggio.
Forza, mettetevi al lavoro e non sparare cazzate.