“Gli uomini ancora oggi sono più intraprendenti delle donne”. Ma ne siamo davvero sicuri? Vi chiederete se ho sbattuto la testa per scrivere una frase del genere, soprattutto perché se uno mi ha mai letta ogni tanto, sa benissimo che sono e mi dichiaro femminista, e che una frase del genere non la direi neppure obbligata con una pistola alla fronte. Infatti la frase non l'ho scritta io ma è stata scritta, su Instagram, da una nota pagina che parla di musica come Tutto sul rap magazine. Una pagina che si vede, per bisogno di creare interazione e racimolare quattro like, ha deciso di denigrare tutto il genere femminile e sparare qualche stereotipo tipico dei primi anni del Novecento, che per qualcuno vale, ancora oggi, come realtà assoluta. Secondo questa nota pagina dunque, sarebbero gli uomini a rischiare di più, a mettersi più in gioco e a essere più intraprendenti e sarebbe proprio per questo motivo che le donne nell'ambito musicale sono di meno, non c’entra il sessismo, non c'entra il sistema patriarcale di cui siamo ancora vittime, non ha niente a che vedere niente di tutto ciò. Ecco, grandissime cagate. Francamente giovedì a X Factor, durante la sua eliminazione, al ballottaggio con Mimí, un'altra voce femminile incredibile, ha fatto notare come sia una grande sconfitta che in finale ci vada solo una donna e che per un'ennesima volta le donne vengano tagliate fuori, e no, non è una mera questione di gusti soggettivi, purtroppo, ma è proprio una questione di sessismo e ora vi spiego perché. Alla musica, un po’ come in tutto, bisogna essere accompagnati, bisogna essere abituati ad ascoltare cose e voci diverse rispetto a quelle che sentiamo regolarmente, niente è innato e niente è scontato, per tutto ci vuole tempo e il problema è che con le donne c'è ancora lo stigma a riguardo e manca la rappresentazione di cui avremmo bisogno.
Se siamo sempre stati abituati ad ascoltare più uomini che donne è perché è molto più semplice trovare le voci maschili più familiari e dunque più gradevoli, non perché lo siano realmente, ma semplicemente perché siamo abituati a sentire ciò ed è proprio questa abitudine che deve cambiare, ma può cambiare solo se ci sforziamo di integrare al sistema abbastanza donne da rendere la voce femminile normale, perché purtroppo, ancora oggi, normale non è. Il discorso di Francamente quindi, è assolutamente sensato e veritiero, il fatto che alle donne si dia ancora troppo poco spazio è effettivamente una sconfitta, a tutti gli effetti. Le donne che lavorano nella produzione musicale sono all'incirca 1 su 37, autrici di testi e melodie invece ricoprono solo il 12%, ditemi poi che non c'è un problema. Il tutto è più evidente quando ci mettiamo a osservare i talent, ad X Factor ad esempio erano presenti solo 5 donne su una 30ina di concorrenti, considerando tutti i componenti delle band, a Sanremo 2025 saranno presenti 12 donne su una 40ina di concorrenti in gara, a malapena un terzo, ad Amici ci sono 3 donne su 9, potremmo andare avanti all'infinito, ma il concetto appare chiaro, le donne hanno meno spazio, e non perché non ci provino, non perché non abbiano interesse, non perché sono meno intraprendenti, come insinuava quella pagina di Instagram, ma perché ai vertici ci sono sempre uomini ed è più difficile farsi spazio tra uomini quando sono gli uomini stessi a decidere. Come esempio porterei sempre Sanremo, il più noto festival musicale italiano, nel quale abbiamo avuto solo 5 conduttrici donne su 74 e solo 28 vincitrici donne sempre su 74, dati che dimostrano quanto le donne debbano faticare il triplo. Perché alle donne si richiede di essere belle, di essere brave, di essere intelligenti e simpatiche, di farsi rispettare ma non prendersi troppo sul serio, di non essere frivole, ma neppure troppo pesanti, insomma essere una donna e fare musica non è solo essere una donna e fare musica, ma è essere una donna e fare la modella, fare cabaret, fare l'attrice, fare la ballerina, e fare la cantante diventa l'ultimo punto di una lista infinita. Ecco come risponderei a quella pagina Instagram, le donne ci provano, le donne cercano di affermarsi con le unghie e con i denti, spesso faticando pure di più, ma non sempre è così facile, perché devi essere bella e giovane e anche il tempo gioca la sua parte in questa competizione, essere uomo dunque non è una colpa, avere la strada più spianata non è una colpa, ma è pur sempre un privilegio e quando si vive con un privilegio è giusto non nasconderlo, esserne consapevoli e cercare di distruggerlo per aiutare chi quel privilegio non lo ha.
Così potremmo vivere in un mondo che va avanti per meritocrazia e non su giudizi e pregiudizi innati basati su anni e anni di società patriarcale, in cui solo gli uomini erano degni e meritevoli di svolgere certe mansioni. Per questo quello che dice Francamente dovremmo averlo tutti in mente e ricordarcelo quando ascoltiamo musica e guardiamo un talent, perché la musica come in tutto racconta un aspetto antropologico essenziale su di noi, e la quantità di donne presenti dice più su di noi che su di loro. Ricordiamoci che un tempo si diceva che le donne non erano portate per le materie scientifiche, per la matematica, la medicina, la scienza e la giurisprudenza, ma solo perché non le si lasciava la possibilità di studiare e praticare quelle professioni, basti pensare che invece oggi sono più le donne iscritte a medicina che gli uomini, quindi non sono gli uomini più portati a fare certe cose, hanno solo avuto la possibilità di farle. Questo dimostra quindi la tesi opposta che per anni sono state le donne a essere più intraprendenti riuscendo a farsi spazio in un mondo che le donne non le voleva e le denigrava solo per il loro genere. Sarebbe bello vivere in una società utopistica dove non conta se uno è una donna o un uomo, ma non è ancora così, quindi l'unica cosa che possiamo fare per migliorare questo sistema è renderci conto del problema e non fingere che se le donne sono meno è per colpa loro e non di tutti noi. Tutto questo perché è da ieri pomeriggio che litigo con l'amministratore di quella pagina Instagram cercando di spiegargli perché quello che dice è errato, davanti a un’evidente incapacità di ascoltare e comprendere, ma io non demordo, perché a differenza di come crede lui, noi donne intraprendenti lo siamo eccome.