Per un attimo è sembrato di rivivere Vasco. Vasco contro tutti mentre scrive per tutti, Vasco che lo vorrebbero a pulire i cessi mentre vende dischi come non li ha mai venduti nessuno. I Maneskin all’Eurovision sembravano degli irregolari, viaggiavano a una distanza siderale dal resto dei concorrenti spiccando nel piattume di uno spettacolo che abbiamo scoperto essere un evento per buona parte d’ Europa. Ma noi abbiamo Sanremo, l’Eurovision è come il Gingerino per una divisione degli alpini.
Succede, dunque, che i Maneskin vincono la gara sui francesi (ed un'improbabile Svizzera) e ritirano il premio tra lacrime e abbracci, urlando che il Rock ’n' Roll non morirà mai. Vero, anche se non è un buon motivo per metterlo alla prova. Damiano, il cantante, viene ripreso in mondovisione con la testa china sul tavolo e una giornalista francese grida allo scandalo: sta tirando coca. Per entrare nel merito citiamo Ketama che ieri, in conferenza stampa con Noyz Narcos, l’ha messa sul tecnico: “Se ha tirato senza pippotto stava a livello pro”. Comunque.
Bill Hicks, che era Rock ’n’ Roll, diceva che: “La droga ha fatto grandi cose per noi, se non ci credete bruciate i vostri dischi. Bruciateli tutti. Hendrix, gli Stones, Morrison, Bowie...” Luca Bizzarri ha citato Paganini. Ma vanno bene anche Maria Callas, Mia Martini, Battiato, chi - vi - pare. Questo non significa che la buona musica, o il Rock, debbano necessariamente essere i figli sporchi e sudati tra la droga pesante e la voce roca. Spesso è così, ma non è questo il punto.
Il punto è che una cosa, di certo, non è Rock ’n’ Roll. Ed è andare ad un contest con un pezzo censurato e poi, premurosamente, correre a fare le analisi del sangue di propria spontanea volontà. Rock ’n’ Roll è stato rifare il pezzo dopo aver vinto senza più censura, che anche in caso di squalifica sarebbe stato meglio di una vittoria. Fama vera, vero Rock. Non mi avrete mai come volete voi. Tenetevi il premio, tanto sappiamo comunque chi ha vinto. E Poi bastava una fragorosa risata in risposta al presentatore con lo snapback di lato e la camicia a pois: “Ti devo chiedere se ti sei fatto una striscia”. Invece la cosa viene presa sul serio, scoppia il caso mediatico.
Via con le analisi allora, come se un artista avesse bisogno di giustificazioni. Come se drogarsi dopo l‘esibizione avrebbe aiutato con il televoto. Perché di questo stiamo parlando: il rock che trionfa con il televoto, persone che hanno speso i propri soldi per mandare un messaggino dal divano di casa. È tutto dimenticato, siamo tutti assolti. La gente non capisce più cosa sia reale e cosa no, cosa sia un festival del trash in televisione e cosa sia il Rock, l’attitudine. Non vendetecelo così. Perché poi c’è sempre chi finisce per crederci ed è una rottura di coglioni per tutti gli altri. Gli sbandati hanno perso la guerra, ma non hanno fatto le analisi del sangue per il ministro francese.
Chiudiamo.
È triste scrivere questa roba perché la definizione di rock non la troverete certo qui. È in Keith Richards con i buchi nei denti e i milioni in banca, in John Frusciante che perde la testa ed esce dal gruppo. In Bukowski che fa il postino e scommette sui cavalli, in Irvine Welsh che racconta un poliziotto cocainomane con la tenia, la depressione e l’alcolismo. In Johnny Depp, che spara a 47 metri per aria le ceneri di Hunter S. Thompson con un cannone costruito appositamente. In Giovanni Lindo Ferretti in esilio a Cerreto Alpi.
Questo è Rock. E questo, signori, non morirà mai. Anche quando cercate di ammazzarlo.