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A The Voice Kids cantano
meglio che ad Amici e senza
autotune: basta il talento,
questo sconosciuto

  • di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

23 dicembre 2023

A The Voice Kids cantano meglio che ad Amici e senza autotune: basta il talento, questo sconosciuto
Quattro giudici competenti, piccoli talenti dall'intonazione perfetta, e una padrona di casa che fa a meno del trash, perché a The Voice Kids basta saper cantare. E senza autotune, altro che Amici...

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Non ci girerò troppo intorno. Da The Voice Kids, versione per baby ugole d'oro di The Voice (di Rai1) non m'aspettavo niente di più e niente di meno di una festicciola molto zuccherosa. Bambini che fanno gli adulti e sotto Natale? Carini, dolcini, quella roba lì. Invece, signore e signori, capitata per caso alla visione della finale, mi sono ricreduta su tutta la linea. Dopo ieri sera, i talent per maggiorenni (X Factor e Amici) mi fanno quasi tenerezza, laddove frignano persino se si prospetta la tragica eventualità di cantare senza autotune. Pivellini. Qui invece i talenti mignon manifestano un'intonazione e presenza scenica invidiabilissima. Bambini che fanno i bambini, piuttosto, che da questo punto di vista è ancora meglio, visto che nessuno di loro si atteggia a superstar, e se poi alla fine a trionfare è uno solo, lo straordinario Simone Grande, un Bocelli in erba che ha cantato in maniera ineccepibile Adagio (di Lara Fabian) e ha superato la sfida finale contro le altre tre super finaliste, era oltremodo legittimo sperare di farli vincere tutti in blocco. Vi diamo una notizia: a funzionare sono anche i giudici, quattro e per una volta tutti competenti.

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The Voice Kids giudici

C'è la regina Loredana Bertè, che a un passo ritroveremo anche a Sanremo, Gigi D'Alessio che quel pianoforte che tiene in casa regalatogli da Renato Carosone, lo sa suonare davvero (e straordinariamente), il giudice-saltimbanco Clementino, che ha legato assai anche con la new entry Arisa, che sembra aver ritrovato qui quella dolcezza e sicurezza perduta in altri lidi. Valore aggiunto è Antonella (Clerici), la mamma chioccia nonché padrona di casa, che non sbaglia un colpo e ha saputo trasformare un problema, ossia l'assenza di drammi e piantini. E che ti inventi? Già perché oggi non è mica facile fare ascolti senza trash. Invece è proprio quello il punto di forza del programma, che lascia spazio al talento dei piccoli, che si vivono quest'esperienza come un gioco scanzonato. Basta saper cantare, e di questi tempi è un lusso, pure nei talent. “Qui non c'è autotune”, sottolinea il cantante di Non mollare mai. Per sapere se questo spin-off (alla seconda edizione) sia il più amato (già ha sbaragliato la diretta concorrenza di Ciao Darwin, e poi il clone del Biscione, Io canto generation), basta dare un'occhiata anche ai social, dove gli utenti si sono scatenati. Tantissimi coloro che hanno notato quanto i baby canterini siano zeppi di talento. “Immaginateli tra qualche anno sottoposti al giudizio di Rudy Zerbi...”, scrive qualcuno. Non tutte le favole di Natale hanno il lieto fine, o no?

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Antonella Clerici

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