Mentre Ultimo compie 27 anni (è nato il 27 gennaio 1996), riviviamo la sua ultima grande uscita, quella in cui ha abbracciato la sua amata Roma, che la scorsa estate lo ha accolto come un re, e dove si è lasciato completamente andare: “Che bello che posso parla' romano tranquillamente”. Dopo due anni di rinvii a causa del Covid, Niccolò si è preso tutto quello che gli spettava da tempo, e anche di più, con la grinta che lo ha sempre distinto. In 70 mila per lui al Circo Massimo, luogo simbolo della musica che ha consacrato artisti tra i più grandi, e che ha visto i suoi fan cantare ogni canzone a squarciagola. Berretto al contrario, jeans e un sorriso grande che lo ha compagnato per tutto il concerto, arrivato fin nelle ultime file, ha ripagato il pubblico che lo ha atteso per ore sotto il sole. Oltre ai successi più grandi degli ultimi anni, ha dedicato alla sua città una poesia, un'aggiunta speciale alla scaletta solamente per Roma:
“So dieci giorni che sto fori
Dici sorridi e dentro muori
A me m’hanno stancato tutti
Donne, auto e amici a volte
Eppure de te io nun me stanco
A volte penso ar Tevere e poi canto
Anche se Roma non è solo centro
Per me sei bella come un dubbio spento
Come un rifugio per un ladro
Sei bella come l’Angelo e il peccato
Te pare poco?
Dì te pare poco essere immortale?
Quando te spegni e vie el tramonto che bellezza che rimane
Sei bella pure senza mare
Li giù ai Parioli sono belli i ragazzetti
Ma pe me nun battono du occhi sopravvissuti a sti parcheggi
Che Roma è Colosseo ma nun è solo quello
Roma è sta panchina rotta che dà sogni a quer pischello
Roma è na finestra aperta piena de mollette e panni
È un bimbo cor pallone che è partito da San Giovanni
Mi padre me portava le domeniche allo stadio
Ancora tengo con gran cura la prima sciarpa nell' armadio
'Roma capoccia der monno nfame'
Il primo saggio da bambino, la cantai col cuore
Non è San Pietro ma sta chiesa che sta a pezzi
La vera Roma sta nei vicoli che te turista non apprezzi
È na battaglia persa co politici corotti
Però ne parli e dopo ridi perché a Roma te ne fotti
È un pranzo a casa mia co l’amici de na vita
Quelli che perdono a tressette e se la piano co la sfiga
Voi sta tranquillo senza troppe cianfrusaglie
Te casca er mondo sulle spalle e trovi forza dentro a un daje
So dieci giorni che sto fori e come me manchi
Domani torno e prima cosa vado a pijà du guanti
Perchè per scrivere de te ce vo' rispetto"
Su un palco a forma di U, che lo ha portato continuamente in mezzo al pubblico, Ultimo è stato protagonista di due ore di musica quasi interrotte. Nel mezzo un discorso rivolto a tutti i ragazzi come lui, nella speranza che le sue parole possano in qualche modo essere utili: “Vivete dentro la vostra passione, nel vostro piano A, senza trovare un piano B. Dovete essere ossessionati dalla passione che avete, perché qualsiasi sia la vostra passione se non siete più ossessionati che talentuosi, il talento prima o poi vi lascia a piedi, sempre. Quando ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni a 14 anni onestamente ci credevo, ma non avrei mai pensato che la mia cameretta sarebbe diventata così grande. Mi avete regalato un sogno, vi voglio bene”.
Gran finale con il brano “Sogni appesi", la canzone che fotografa la sua vita, introdotto da una corsa sotto il palco per stringere le mani dei suoi fan, non riuscendo a trattenere la commozione. Infine l'urlo 'Abbiamo vinto noi!".
La voce dei fan
Ma perché Ultimo, nonostante le critiche, ha tutto questo successo?
Al Circo Massimo, poco prima che iniziasse l’attesissimo concerto di Ultimo, abbiamo intervistato alcuni dei suoi fan più affezionati, chiedendogli di raccontarci la passione che li lega alla musica del cantautore romano, e di commentare una delle critiche più frequenti. Ecco le loro risposte.
Perché vi piace Ultimo?
Per le sue umili origini.
Perché le sue canzoni le senti dentro.
Ti entra direttamente nel cuore, e le sensazioni sono sempre più forti.
Per la sua semplicità.
Di lui mi piace tutto.
Ultimo viene spesso accusato si essere troppi pieno di sé, cosa ne pensate?
È tutta invidia, lui è solo determinato.
Non è assolutamente questa l’impressione che dà.
È genuino non pieno di sé.
Ha un modo diverso di esprimersi rispetto agli altri.