Nuovo sound, nuova superficie, ma è sempre il vecchio Eros. Torna Eros Ramazzotti e alla fin fine, al netto di un maquillage artistico importante, il pezzo lo salva e lo eleva lui. Un passo indietro, dunque, giusto per ricostruire il contesto che fa da sfondo alla pubblicazione di questo nuovo brano: torna Eros Ramazzotti, a tre anni da “Battito infinito”, album del 2022 che non aveva certo registrato alcun vigoroso scossone nel patinato tran tran della popstar. Il nuovo singolo, “Il mio giorno preferito”, da poche ore disponibile su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica, offre quindi un altro Eros. Nuova squadra, nuovi suoni, per una canzone che vorrebbe spaccare tutto. Spacca effettivamente tutto? Ehm, calma e gesso. E un briciolo di prospettiva. Per scrivere “Il mio giorno preferito” ci si sono messi in cinque: Eros medesimo, Calcutta (!), Tommaso “Thegiornalisti” Paradiso (!!), CanovA e Antonio Cirigliano (che, tra l’altro – parentesi gossip – è anche il fidanzato di Angelina Mango). In cinque e, nonostante questo, incapaci di evitare che saltasse fuori un verso come “Se amore mio mi scegli/Prendi gli occhiali e scendi”. Di chi sarebbe, nello specifico, un verso di tal caratura? Ci stiamo un po’ scherzando sopra, è chiaro, ma davvero questa canzone è nata da penne come quelle di Calcutta e Tommaso Paradiso? Davvero, i motivi per cui gioire stanno altrove. Non riguardano certo un testo/melodia abbastanza in linea con ciò che Eros è sempre stato. Pop ultra-lineare, immensamente radio-friendly, baciato dal solito contenuto buono per tutte le stagioni della vita: l’amour.

Dove stanno quindi le novità? Dove si respira aria fresca? Nella “delivery” di un Eros che suona ringiovanito. Più convinto, più lui. E se possiamo individuare le ragioni di questo timido rinascimento, ebbene le troviamo nella produzione di CanovA, uno che non ha mica prodotto solo Elettra Lamborghini (ti perdoniamo, non preoccuparti). Il curriculum di CanovA è infatti un appasionante “who’s who” del pop italiano contemporaneo. Si va da Luca Carboni a Ghali passando per alcuni concorrenti di “Amici” di Maria De Filippi. Qui, la sua mano, si sente, ed Eros, esperto com’è, si rende conto di cantare su un tappeto potente. Pop dai toni leggermente “discofied” (siamo al confine con la tanto sfruttata Italo disco), battito rotondo e calibratissimo, e sotto un campionamento che conferisce al ritornello un sapore più giovane e urban, meno ingessato del solito. E poi quei soffi malinconici, sebbene il pezzo punti ad orizzonti comunque “larghi”. Così Eros svetta senza stravolgere nulla nel suo testatissimo vocabolario artistico. Lui e lei si sentono “stupendi”. In viaggio per “fuggire via da questi giorni orrendi” mentre sotto c’è un groove quasi da club che è l’indiscussa spina dorsale del brano. Dopodiché, c’è qualcosa da mandare a memoria? Nada. Le parole potevano essere tranquillamente tratte da un inno ottimista del Ramazzotti edizione “early 90’s” e nessuno avrebbe fiatato. Amore, positività, nuovi obiettivi. Incluso il nuovo tour. Perché Eros, dal 6 giugno 2026, torna negli stadi (italiani e non). L’anticipo sarà il doppio appuntamento (17 e 18 ottobre 2025) allo Ziggo Dome di Amsterdam, poi andrà in giro per il mondo. Quelli sì, saranno i giorni preferiti di Eros.
