Visto che in Formula 1 non sta andando come dovrebbe, Charles Leclerc ha deciso di sfogarsi con la musica, come prima di lui aveva fatto Lewis Hamilton (anche se in circostanze differenti). Canta che ti passa, il risultato è AUS23 (1:1), una composizione di solo piano, della durata di 4 minuti circa, in diffusione su varie piattaforme (anche se in via fugace su Spotify) e accolta con approvazione da moltissimi.
In libera uscita dal 25 aprile, il singolo è stata preceduto da una battage social, con tanto di post Instagram che vede il monegasco impegnato a suonare il pianoforte, in un video in bianco e nero che ben si presta all'atmosfera riflessiva, se non triste, del componimento, come da lui ammesso (e suggerito dal titolo), un tentativo di elaborare la delusione patita a Melbourne.
Un salto di qualità, almeno musicale? Mette le mani avanti Leclerc: “Non oso definirmi in alcun modo un artista...”. Ci mancherebbe. Pensiero condiviso dai professionisti che si sono prestati all'ascolto per MOW. In primis Valentino Corvino, direttore d'orchestra e violino solista, che al pari di altri - dalla pianista Ilaria Brancaccio in poi - boccia senza esitazione l'esperimento, in un verdetto unisono così riassunto: “Si tratta di un pensiero molto semplice, che ripete le armonie in loop. Non c'è sviluppo, non si apre mai, malgrado gli archi che fanno da sfondo”. A livello comunicativo? “Ugualmente inefficace, al massimo può piacere ai principianti o fan”. Insomma, prova non superata, e da dilettante allo sbaraglio, meglio dedicarsi al Cavallino Rampante!